È l’ancora di salvezza delle major discografiche, sempre più stremate dalla lotta impari contro il download prima e lo streaming e la pirateria poi. Se i bilanci si mantengono ancora in (precario) equilibrio, le sciagurate sorellastre del disco devono ringraziare i talent show che sfornano stelle dal successo repentino (e fugace) a tempo di record. Nella categoria non ci sono X Factor o The Voice a resistergli, Amici del genere è l’indiscusso leader e le sue quindici edizioni ne fanno il format più longevo.

La scuola di musica e di danza riapre i battenti per l’edizione serale sabato 2 aprile in prima serata su Canale 5. È lo show del politicamente (s)corretto guidato dalla furba Maria De Filippi, la gallina dalle uova d’oro della tv italiana che trasforma in share e ascolti tutto ciò che tocca. Uno show che si riempie di tutto e il contrario di tutto e dove tutti, ma proprio tutti, vogliono andare. Nelle tre o quattro ore di durata incastra numeri di danza e prove ginnico-musicali, invita Saviano e Don Ciotti e pure Renzi in versione «paninaro». Né destra né sinistra, è il ritratto dell’Italia. «È vero, Amici è il talent più longevo – spiega la conduttrice, ma ha ancora bei numeri, perché è capace di rinnovarsi, di avere uno sguardo moderno. E poi essendo un format nostro, possiamo andare a correggere il tiro di volta in volta su quello che non va».

Ma il mondo visto attraverso il piccolo schermo è piccolo, così voci vogliono la signora Costanzo – evidentemente un po’ stretta nei corridoi Mediaset dove il contratto fra l’altro scade a giugno, in trattative con Discovery per la gestione di un canale tutto suo. Lei si schernisce e smentisce, ma sono le regole del gioco. Come quelle dello spettacolo, che vogliono i loro coach – riconfermate le cantanti Emma ed Elisa, stavolta insieme a guidare il team dei «bianchi» contrapposti alle new entry J-Ax e Nek, a guidare i blu.

E una giuria, meglio se iper litigiosa perché di polemiche si ciba l’auditel. Quindi alle riconfermate Loredana Bertè e Sabrina Ferilli, si aggiungono Anna Oxa persa di vista due stagioni fa in un claudicante Ballando con le stelle, e Morgan, transfugo da X Factor. E come da programma polemizza subito: «Maria, che è una sorta di mecenate, mi ha dato uno spazio molto libero ad Amici, una libertà che a X Factor non c’era.

Nelle ultime edizioni non sapevo neanche come si chiamassero i ragazzi. Tutto finto. Ma il problema è il format, blindato dall’estero». Morgan, che nella scuola di Canale 5 potrà fare il giudice a chiamata, interpellato dai coach, affonda anche contro le case discografiche: «hanno responsabilità nella gestione dei ragazzi che escono dai talent. «Ai discografici va bene che la gente venga tritata e sparisca, va bene che Michele Bravi o Chiara Galiazzo non abbiano combinato nulla, così fanno spazio al nuovo».
Sarà trash, ma i numeri parlano chiaro, ascolti oltre 5 milioni di spettatori, il 65% degli allievi cantanti arrivati in semifinale nelle 14 edizioni del programma è sotto contratto discografico e oltre 6 milioni sono le copie vendute.