Mille agenti, e con loro elicotteri e droni per controllare le zone interessate dagli eventi del G7 ambiente, in programma a Bologna tra oggi e domani. Un vertice blindato che si svolgerà alla periferia della città.

Due i fronti della giornata.

Il primo, tutto diplomatico, riguarderà soprattutto le mosse dello statunitense eco-scettico Scott Pruitt, inviato del presidente Trump per ufficializzare, salvo colpi di scena, l’uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima.

Il secondo fronte invece toccherà la manifestazione del contro vertice che questo pomeriggio, alle 15, attraverserà la città per criticare il G7, e per dire che sull’ambiente Giappone, Canada, Usa, Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania devono fare molto di più, e molto meglio. “Ambiente alla base, non al vertice”, lo slogan. A sfilare saranno attivisti arrivati da tutta Italia, centri sociali e una rete di associazioni ambientaliste tra cui Legambiente e Greenpeace.

Una manifestazione che è stata annunciata “pacifica e festosa”, ma che non potrà passare per le centralissime vie dello shopping cittadino (quelle che vengono pedonalizzate ogni week-end) perché così prevedono le prescrizioni della prefettura. Il prefetto Coccia ha deciso di privilegiare la “libertà di circolazione delle persone, nonché la fruibilità di esercizi commerciale nelle vie interessante”. Prima lo shopping.

Un divieto giudicato “incomprensibile” dagli organizzatori che hanno lanciato un appello per la libertà di manifestare. “Chiediamo di rimuovere le prescrizioni ingiustificate perché, se venissero accettate, potrebbero essere estendibili a qualsiasi centro storico italiano e costituire un precedente alla limitazione della libertà di espressione delle istanze democratiche, impedendo di attraversare le vie principali del centro storico e i luoghi rappresentativi delle istituzioni della città”. Gli stessi luoghi, ricordano gli estensori del testo, che sono sempre stati attraversati da grandi manifestazioni. L’ultima due settimane fa.

All’appello hanno aderito anche Arci e la Cgil di Bologna. Per la politica tra gli altri le europarlamentari Schlein (Possibile) e Forenza (L’Altra Europa), e i deputati Fratoianni, Paglia e Fassina di Sinistra Italiana. “Siamo in una democrazia che tra i suoi principi prevede la possibilità di manifestare il dissenso. Va garantito l’accesso alle vie centrali della città”, ha detto Fassina. Ieri c’è stato anche un incontro in Prefettura tra organizzatori e staff prefettizio, ma nulla è cambiato.

La richiesta – inascoltata – del contro vertice era quella di portare i manifestanti in Piazza Maggiore, cuore di Bologna su cui si affaccia il Comune.

Il sindaco aveva liquidato la questione già venerdì sera. “Non è che ogni desiderio sia un diritto”, ha detto Virginio Merola, come riportato dalla stampa locale. “Ognuno può manifestare liberamente” ma, ha aggiunto Merola, non nella T (le vie pedonalizzate) “perché lì ci sono migliaia di persone a cui non frega un tubo”.