DALL’ALBA AL TRAMONTO

Italia, 2018, 3’24”

musica: Ermal Meta

regia: Matteo Bruno

giudizio: classico

Il classico videoclip in tempo reale che dura quanto un incontro tra due persone durante uno speed date. Due ragazzi (Valerio Di Benedetto e Carolina Gonnelli) si piacciono al primo sguardo e, nei pochi minuti a loro concessi, vanno al ristorante, al cinema, in bici per le strade di Roma. Il ritmo trascinante di Meta (che di tanto in tanto compare nelle vesti di uno dei partecipanti alla serata) scandisce perfettamente questo video coinvolgente. Matteo Bruno riesce a realizzare una narrazione piena di sfumature, cercando di immaginare tutto quello che potrebbero fare un uomo e una donna in appena tre minuti per conoscersi, amarsi e anche perdersi.

DYNABEAT

Francia, 2017, 2’56”

musica: Jain

regia: Greg e Lio

giudizio: bello

Il duo francese firma l’ennesimo video per la cantante francese, adottando come sempre una serie di effetti speciali per rendere surreale il mondo in cui è immersa Jain. Fin dall’incipit (che inizia laddove terminava il clip di Makeba), Dynabeat ci conduce, attraverso un gioco di scatole cinesi (o meglio di televisori), dentro un universo esotico (è stato girato in Thailandia) e vintage (il dispositivo molto anni ’80 del walkman e dell’audiocassetta diventa uno degli elementi portanti). Interessante è, come altri clip di Greg e Lio, il lavoro sullo spazio e sugli spazi urbani in particolare, dove poi inserire una serie di azioni e performance da “musical”, costruendo accuratamente ogni inquadratura, basata spesso su calibrati movimenti di macchina.

DARK CHILD

Nuova Zelanda 2015, 5’20”

musica: Marlon Williams

regia: Damian Golfinopoulos

giudizio: cult

All’inizio vediamo un ragazzo (lo stesso musicista neozelandese) che esce ammanettato da un palazzo, preceduto da un cadavere trasportato su una barella. Sulle scale due genitori in stato di shock, uno dei quali con la faccia ricoperta di uno strato gelatinoso. Ma ben presto quello che potrebbe svilupparsi in un classico clip narrativo di genere noir, diventa totalmente surreale, basato sulla reiterazione della stessa situazione con bizzarre variazioni che lasciano spiazzato lo spettatore. Non sapremo mai che cosa di tanto orribile sia davvero accaduta tra quelle mura. Molto interessanti anche altri video di questo chitarrista country blues di origini maori ancora poco conosciuto qui da noi.

NARCOTIC

Germania, 1998, 3’50”

musica: Liquido

regia: Oliver Sommer

giudizio: così così

Un cortile condominiale dichiaratamente “artificiale” (ovvero ricostruito in teatro di posa) con la band di Heidelberg (attiva dal 1996 al 2009) che suona su un pezzetto di prato. Affacciati alle finestre: i vari abitanti, ragazze e ragazzi, impegnati in una serie di sketch piuttosto cretini. Nel finale i quattro musicisti prendono letteralmente il volo. Vincitore in Germania di un disco d’oro e in Europa di diversi dischi di platino, Narcotic è stato un tale successo che la band si è potuto permettere un clip piuttosto costoso. Peccato però che, con un set del genere a disposizione, il regista non si sia inventato qualcosa di meglio.