Lunga e travagliata riunione ieri pomeriggio per la Sel capitolina. Alla fine però, dopo malumori e distinguo filtrati per tutta la giornata, arriva la decisione unanime: oggi – probabilmente stanotte stessa – il gruppo vendoliano dell’Aula Giulio Cesare voterà no alla delibera di affidamento dei servizi all’Ama perché contiene al suo interno «la scelta sbagliata della privatizzazione». Il controllo della qualità del servizio, spiega il coordinatore romano Paolo Cento, dev’essere dei cittadini, e «la privatizzazione, peraltro senza alcun piano industriale credibile, rimane una scelta sbagliata e pericolosa. Il sindaco la stralci». A questo punto però per la maggioranza l’approvazione della delibera è una scommessa pericolosa (conferma il suo no anche il radicale Riccardo Magi): al momento il pallottoliere è fermo sul pareggio. E ieri il pressing sui contrari da parte Pd era, raccontano, particolarmente insistente. Per Sel resta il nodo di fondo dell’appoggio a Marino. Mercoledì scorso Nichi Vendola ha parlato di «appoggio critico al sindaco» ma il capogruppo Gianluca Peciola ha spiegato che in ogni caso il partito avrebbe garantito una tregua al sindaco almeno per tutto il Giubileo, e cioè per tutto il 2016. Però in un pezzo del partito romano l’insofferenza ormai è a livello di guardia. Lo stesso in Campidoglio: la consigliera Imma Battaglia ha già votato in dissenso e nei giorni scorsi ha fatto filtrare la possibilità di cambiare casacca. Per questo la prossima settimana sarà convocata l’assemblea federale e avviata una consultazione della ’base’.