I ritratti fotografici in bianco e nero di Ferdinando Scianna parlano da soli. Sulla scia di Gianni Zanotti che sostiene «Io vado avanti, con l’Alzheimer dietro». E della signora centenaria che a Trento entusiasma a forza di maracas. Poi ci sono gli asini per capire la resilienza, gli artisti con i laboratori, i medici senza camice, i volontari e i familiari.
Da venerdì a domenica torna Alzheimer Fest che dopo il debutto un anno fa a Gabirate promette nuove originali esperienze di vita in riva al lago di Levico Terme in Trentino. «Come dice un proverbio africano, è più facile fare una strada che tenerla aperta. Se l’Alzheimer Fest fa il bis, lo deve a tutti coloro che si sono appassionati lungo il cammino, ai tanti che ci hanno creduto», affermano i promotori Michele Farina (giornalista del Corriere) e Marco Trabucchi (presidente dell’Associazione italiana di psicogeriatria).

Anteprima giovedì alle ore 18 con la mostra Quotidiani Paralleli di Luca Chisté e alle ore 21 al Teatro Caproni con Il vangelo secondo Antonio. Oltre la croce dell’Alzheimer con Dario De Luca. Poi tre giornate all’insegna di una semplice riflessione: La malatia non la tol de mez la vita. Un programma denso di appuntamenti, ma anche di sorprese ed esperimenti con la volontà di trasformare lo stigma dell’Alzheimer in una vera e propria condivisione sociale. In campo a Levico Terme la Sindem (la Società italiana per le demenze) e gli artisti nella spiaggia libera, la badante Band e l’esperienza «magica» del frottage con la produzione di un souvenir di memoria, il Caffè Alzheimer e la manicure poetica, la cassetta delle lettere con Giovanna Volpi (in attesa del suo docu-film…) e Mamma a carico – Mia figlia ha 90 anni al Teatro Caproni con Gianna Coletti.

E venerdì alle ore 16.30 nelle serre del parco è in programma L’attentato alla memoria, la dignità come fondamento con Giovanni Maria Flick che rilegge la malattia con la Costituzione in mano. L’ideale approfondimento dei 20 desideri contenuti nella Carta nazionale di malati di Alzheimer, che li riconosce finalmente «protagonisti di vita». Un’occasione preziosa per fare il punto anche sull’impatto sociale che la demenza produce fuori e dentro le famiglie, oltre i servizi socio-sanitari e la supplenza del volontariato.
«AlzheimerFest chiama tutti a raccolta. Uno scandalo, come del resto ci ricordiamo dall’educazione cattolica in gioventù. Come osiamo far festa dove c’è solo dolore e sofferenza? Perché rispettiamo le persone come sono. E con Lucio Dalla pensiamo al declino come libertà. Vogliamo celebrare tutti insieme la resilienza del coraggio e la forza nella debolezza. Non ci nascondiamo problemi, difficoltà, limiti. Tuttavia mettiamo in campo comunità, gruppi, associazioni, piccole realtà che in Italia rappresentano un tessuto ricchissimo, a volte isolato e senza un coordinamento. Sarà una festa… battagliera. Festa che esige, una volta tornati a casa, di mantenere lo spirito di Levico Terme», anticipa Farina, alla vigilia della seconda edizione. Insomma, una specie di Alzheimer Pride che dal Trentino suona come il miglior antidoto all’epidemia strisciante nel resto d’Italia.