Sotto la pressione dei sindacati, il governo si muove per tappare il buco nella copertura della cassa integrazione che si aprirà nelle prossime settimane. A breve molte aziende finiranno le settimane di ammortizzatore previste dai decreti Cura Italia e Rilancio e non possano chiederne altre fino a settembre. Così i ministri Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri hanno annunciato un intervento ad hoc con un nuovo decreto. «Il ministero del Lavoro e il ministero dell’Economia stanno redigendo un decreto legge, che sarà all’ordine del giorno di un prossimo Consiglio dei ministri, che permetterà alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di cig previste dai decreti finora approvati dal governo di anticipare le ulteriori 4 settimane previste. Ciò permetterà di garantire ai lavoratori la continuità del sostegno al reddito. In questo modo accompagniamo la ripartenza delle imprese più colpite tutelando i loro dipendenti», spiega una nota congiunta dei ministeri.
Il problema infatti era che la stragrande maggioranza delle aziende, che ha iniziato la cassa a marzo, ha finito le prime nove settimane già a maggio. A quel punto ne ha chieste altre cinque, che ormai sono agli sgoccioli. E senza interventi sarebbe rimasta a secco, perché il decreto Rilancio prevede che per la nuova domanda si debba attendere settembre. E nel frattempo i licenziamenti sono bloccati fino al 17 agosto, con Cgil, Cisl e Uil che chiedono di prorogare il termine a fine anno.
Continuano intanto le polemiche sui ritardi dell’Inps. Il presidente Pasquale Tridico aveva ufficializzato che entro oggi tutti avrebbero ricevuto il dovuto. «Non se ne può più della politica di falsi annunci di Tridico – attacca Claudio Durigon (Lega) che però da sottosegretario al Lavoro avallò la nomina di Tridico – . Ci sono un milione di domande presentate ancora inevase». «Critiche banali e in malafe – risponde il M5s – . Ieri è stata pagata, come annunciato, la cassa integrazione ai 420mila lavoratori che erano ancora in attesa».