Da Roma alla Sicilia, la guerra dei gialloverdi piomba nell’isola, dove domenica prossima si voterà in 34 comuni. Un mini-test elettorale che Lega e M5s non minimizzano, anche perché un mese dopo si tornerà alle urne per le europee.

Entrambi stanno schierando l’artiglieria pesante. Obiettivo, intercettare più voti possibili tra i circa 400mila elettori che andranno alle urne. Il primo a sbarcare, ieri, è stato il ministro Danilo Toninelli, che ormai in Sicilia è di «casa». Prima tappa ad Augusta, ma subito dopo Toninelli si è recato a Gela: qui i 5Stelle ci riprovano candidando Simone Morgana, dopo il disastro di Domenico Messinese, che cinque anni fa conquistò l’enclave rossa ma fu scaricato dal M5s qualche mese dopo la vittoria col marchio di traditore. E oggi il ministro tocca un altro comune chiave di questa tornata di amministrative: Mazara del Vallo (Tp), con 50mila persone chiamate alle urne.

NELLA CITTÀ SIMBOLO dell’integrazione, dove da tanti anni si è stabilità una folta comunità di nordafricani in buona parte impegnati nella pesca, approderà dopodomani anche il vice premier Matteo Salvini. Anche lui arriverà nella cittadina più araba d’Italia per fare campagna elettorale: qui la Lega si presenta con suo candidato cercando di fare breccia con i suoi slogan populisti e sovranisti. Prima però Salvini è atteso a Corleone, dove il 25 aprile «festeggerà» la liberazione dalla mafia, come il capo del Viminale ripete da giorni.

Proprio a Corleone «l’alleato» M5s rimediò uno dei flop elettorali più clamorosi, quando sei mesi fa Luigi Di Maio, a poche ore dal comizio finale, ritirò sostegno e simbolo al suo candidato Domenico Pascucci che si fece fotografare in campagna elettorale con un nipote del boss mafioso Bernardo Provenzano per dare il messaggio che i parenti dei mafiosi sono ben accolti se si dissociano dai propri congiunti.

Subito dopo, Salvini si recherà in due comuni dove la Lega tenterà di conquistare la poltrona di sindaco: Bagheria con 54mila votanti e Monreale con 40mila elettori. A Bagheria il candidato della Lega Gino Di Stefano, sostenuto da altri pezzi del centrodestra, è dato in pole position rispetto ai rivali, tra cui la pentastellata Romina Aiello, che però sconta la crisi di consensi del movimento dopo i cinque anni del sindaco Patrizio Cinque, sospeso dal Movimento per le inchieste giudiziarie, ma comunque impegnato in questa campagna elettorale a fianco dei grillini.

IL TOUR DI SALVINI proseguirà il giorno seguente con tappa a Gela per sostenere il suo candidato, Giuseppe Spata, e poi dall’altra parte dell’isola: a Mazara del Vallo. Nelle stesse ore in cui il capo del Viminale si sposterà da una città all’altra, arriverà nell’isola il «collega» Luigi Di Maio: per l’altro vice premier la tappa è Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto e roccaforte di Giancarlo Cancelleri, vice presidente pentastellato dell’Assemblea siciliana. Di Maio cercherà di tirare la volata a Roberto Gambino, candidato M5s che tra gli altri se la dovrà vedere con il candidato della Lega Oscar Aiello.

Duelli a distanza tra Salvini e Di Maio che si giocano molto in terra di Sicilia; il leader della Lega è convinto di potere fare breccia su un elettorato che però in passato non ha mai mostrato particolari simpatie per il Carroccio. Tra l’altro il partito potrebbe pagare lo scotto di una classe dirigente non proprio della prima ora, tanti sono i riciclati provenienti da vari partiti del centro destra che sono saliti sul carro del sovranismo per tentare di acciuffare qualche poltrona. Non a caso all’interno della Lega si sta giocando una partita nella partita, con il commissario Stefano Candiani che tenta di arginare le sgomitate dei tanti messi da parte, come Alessandro Pagano che punta a far conquistare voti a Caltanissetta per dimostrare che ancora conta.

DI MAIO, INVECE, arriva in Sicilia in un momento topico per il M5s, dove sono tanti i malumori per l’imposizione della sarda Alessandra Todde come capolista nella circoscrizione isole alle europee; la sfida di Caltanissetta, inoltre, servirà a valutare il reale ‘peso’ di Cancelleri nella sua città e soprattutto se riuscirà a fermare le velleità degli «alleati» leghisti che sognano lo sgambetto. Intanto, il M5s non si risparmia. E ieri ha schierato altri due ministri. Il guardasigilli Alfonso Bonafede si è recato a Marsala, in provincia di Trapani dove i comuni al voto per le amministrative sono cinque (Calatafimi-Segesta, Salemi, Mazara del Vallo, Salaparuta e Castelvetrano), per un totale di 100mila elettori. Il versante orientale è toccato al ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, che ha fatto tappa a Milazzo, in provincia di Messina: dieci i comuni interessati al voto per circa 30mila elettori.