A volte la distanza si azzera e diventa vicino chi sta ad oltre 10mila chilometri e speciale un rapporto che accomuna un paesino di 11.473 abitanti con la metropoli più affascinante della terra. Sant’Agata dei Goti e New York mai state così unite; merito di Bill De Blasio, italoamericano, neosindaco della Grande Mela.
De Blasio ha origini campane, nel Sannio, dov’è nato suo nonno e dove vivono tanti suoi cugini. A Brooklyn è stata festa grande ma anche la piccola cittadina campana ha vissuto la magica notte. Molti parenti o semplici fans erano nella sala dell’ex cinema a sperare fino all’urlo liberatorio appena sono usciti i dati ufficiali. Un urlo che ha squarciato il silenzio tipico di questa cittadina. Erano lì col sorriso stampato in volto ed un cartello con l’immagine del neo sindaco newyorkese. Se in quella sala c’era una parte della cittadinanza, nella propria casa Adele Mongillo (93 anni), zia di De Blasio, ha seguito la diretta confessando che avrebbe votato per suo nipote vista la sua dottrina liberale. Sentiti i risultati finali sono partiti i festeggiamenti nel paese; sorrisi, abbracci, baci il tutto annaffiato dalla Falanghina, vino del posto rinomato in tutto il mondo. Una festa che ha avvicinato due realtà agli antipodi per storia, cultura e modo di vivere. Un successo «made in Campania» che non deve far dimenticare il momento storico che vive questo territorio. A pochi chilomentri dalla «Terra dei fuochi», Sant’Agata dei Goti resta un’isola serena di quella che, un tempo, era la Campania Felix tanto osannata e venerata da filosofi e scrittori. Un appellativo glorioso che si è perso nel tempo; le bellezze architettoniche e paesaggistiche sono state sommerse dai rifiuti, dalla camorra e da una classe dirigente che ha finito di ammazzare una delle più belle regioni d’Italia. Sant’Agata conserva quel fascino antico, tra ordine e pulizia, che rende speciale questo piccolo angolo di Campania lontano anni luce dai roghi del «triangolo della morte» tra Caserta e Napoli. Sant’Agata è un rifugio immerso nel verde, ora ha guadagnato la fama internazionale con l’elezione di De Blasio. Lui non ha dimenticato da dove viene tanto che ha avuto un pensiero per questo spicchio di Sannio: «Grazie, avanti» ha detto alla pronipote Roberta Mongillo. De Blasio ha sempre parlato pubblicamente con orgoglio delle sue origini ed ha già visitato, circa un anno fa, la città (durante il suo tour in Campania). E sul palco dei festeggiamenti ha parlato anche in italiano appunto per rimarcare quella parte del suo sangue. C’è felicità alle falde del Taburno, tanto che il sindaco Carmine Valentino – ex Margherita, eletto con la lista civica Alternativa democratica appoggiata dalPd – ha dichiarato ufficialmente: «Le parole di ringraziamento di Bill De Blasio, eletto sindaco di New York, verso la Campania e la città di Sant’Agata dei Goti, mi hanno emozionato ed inorgoglito. Per questo inviterò nelle prossime ore il presidente della giunta regionale Stefano Caldoro ad unirsi a me per recarci insieme a New York qualche giorno prima dell’insediamento ufficiale». Già è pronta la proclamazione a «cittadino onorario».
Sembrano lontane Sant’Agata dei Goti e New York ma sono due facce della stessa medaglia con il volto sorridente di un figlio del melting pot culturale ed etnico che fa della Grande Mela l’ombellico del mondo. Tra le strade di Brooklyn si festeggia, nella Valle Caudina si gonfia il petto per una ripartenza della Campania. Un tempo «felix», ora tristemente nota per le catastrofe ambientale voluta dalla camorra tra il silenzio e l’omertà.