Prosegue l’iniziativa delle procure siciliane contro le ong. Dopo l’inchiesta avviata da Ragusa contro la nave Mare Jonio, ieri la procura di Trapani ha notificato l’avviso di chiusura indagini a 21 persone coinvolte in una inchiesta del 2017 che portò al sequestro della motonave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet. L’indagine ipotizza il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed è estesa ad altre due ong, Save the Children e Medici senza frontiere con le navi Prudence e Vox Hestia. «Siamo certi di aver sempre agito nel pieno rispetto della legge e del diritto internazionale e in costante coordinamento con la Guardia costiera italiana», ha dichiarato ieri Save the Children.
Medici senza frontiere rientra anche nell’inchiesta che si è chiusa ieri a Catania con il rinvio a giudizio di quattro persone, alcune delle quali appartenenti a Msf, accusate di illecito smaltimento dei rifiuti accumulati durante l’attività di salvataggio in mare effettuato con la nave Aquarius della ong Sos Mediterranée. Dall’inchiesta è stata stralciata la posizione di altri sette imputati stranieri. Secondo l’accusa gli imputati e le organizzazione di Msf di Belgio e Olanda avrebbero sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto illegale di smaltimento di un ingente quantitativo d rifiuti pericolosi a rischio infettivi derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi Vos Prudence e Aquarius. «Dopo anni di indagini, in una sola giornata due inchieste contro di noi», è scritto in una nota di Msf. «Le decisioni della magistratura , a poche ore di distanza, allungano l’elenco dei numerosi tentativi di criminalizzare il soccorso in mare, che a oggi non hanno confermato nessuna accusa ma che hanno pericolosamente indebolito la capacità di soccorso».
Infine l’inchiesta della procura di Ragusa contro la nave Mare Jonio, accusata di aver preso dei soldi per trasferire nel settembre del 2020 dalla motonave Maersk Etienne 27 migranti. Ieri la compagnia di navigazione danese ha smentito di aver mai pagato la nave della ong Mediterranea. «In nessun momento è stata discussa o concordata alcuna compensazione finanziaria o sostegno», ha spiegato il capo della comunicazione della Maersk Tankers, Kis Soegaard. Che ha spiegato: «Il trasferimento sulla nave è avvenuto in seguito a una valutazione secondo cui le condizioni delle persone soccorse richiedevano cure immediate in strutture mediche adeguate». Soegaard ha poi aggiunto che a distanza di mesi dal soccorso, la compagnia danese incontrò i rappresentanti di Mediterranea per ringraziarli della loro assistenza umanitaria. «A seguito di questo incontro – ha detto il capo della comunicazione – abbiamo deciso di dare un contributo a Mediterranea per coprire parte dei costi sostenuti a seguito dell’operazione: un importo di 125 mila euro con il pieno supporto della direzione di Maersk Tankers».