In attesa dello sciopero degli studenti contro l’alternanza scuola–lavoro previsto domani in cinquanta città, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha chiesto alla ministra Fedeli una «moratoria» «per attivare un’inchiesta ministeriale» sul pilastro della «Buona Scuola» che obbliga 1,5 milioni di studenti delle superiori ai tirocini non professionalizzati che spesso si trasformano in lavoro sfruttato e gratuito. «Moratoria» significa sospensione di un obbligo, attraverso un provvedimento legislativo ad hoc, e in via eccezionale, nei casi di particolare allarme sociale. E l’alternanza scuola-lavoro potrebbe rientrare in uno di questi casi. Negli ultimi mesi c’è stato un fuoco di fila di scandali, violenze, infortuni gravi che hanno coinvolto gli studenti.

«Sempre più’ spesso – ha scritto Fratoianni a Fedeli- emergono fatti di cronaca allarmanti. Ci sono sempre più segnalazioni di percorsi dallo scarso contenuto formativo, ai limiti del vero e proprio sfruttamento di ragazze e ragazzi che non vengono retribuiti per le prestazioni che svolgono. Le associazioni studentesche hanno presentato inchieste e dossier inquietanti. Serve un’indagine coordinata dal Ministero».

Uno dei casi denunciati negli ultimi tre mesi può essere utile per spiegare l’allarme sociale, e in molti casi, l’indignazione creata nell’opinione pubblica dall’alternanza. Tre mesi fa, a luglio, gli studenti di un istituto alberghiero siciliano sono stati reclutati da camerieri in un resort di lusso di San Teodoro in Sardegna. Manodopera a titolo quasi gratuito (previsto un rimborso da 400 euro), con massimo risparmio per il «datore di lavoro», ovvero l’azienda che si è impegnata a offrire ai ragazzi un «percorso formativo»: lavoro gratis per risparmiare anche sugli stagionali. I ragazzi hanno detto che per loro è un’«opportunità». L’anno prossimo, da diplomati, potrebbero essere assunti da stagionali. A meno che il loro «datore» non gli preferisca un’altra truppa di «tirocinanti». È l’esempio di «economia politica della promessa» applicata agli adolescenti: la promessa di un lavoro (precario) spinge ad accettare un lavoro mascherato da «formazione», per di più «non professionalizzante» (quindi non è ufficialmente considerata «lavoro») e «obbligatoria» (vale per l’esame finale di maturità). I ragazzi non hanno scampo. Sono prigionieri della morsa del precariato.

Questo è uno dei possibili esempi del meccanismo perverso azionato dall’alternanza scuola-lavoro, in particolare nel settore dei professionali che già svolgono per necessità esperienza formative professionali.

Continuano le adesioni alla mobilitazione studentesca indetta a livello nazionale da Uds e Link, Rete degli studenti. In Sicilia, insieme agli studenti ci saranno Flc e Cgil: «Per com’è concepito, nel Mezzogiorno questo strumento scade in sfruttamento». A Roma ci sarà anche la Fiom: «Grave che di fronte ai tanti episodi di sfruttamento e agli incidenti sul lavoro che si stanno verificando il Governo non reagisca».