A palazzo Madama l’hanno presa malissimo. E il presidente Piero Grasso ha anche risposto duramente. Nel giro di pochi giorni, Matteo Renzi ha attaccato a più riprese i tecnici del Servizio Bilancio del senato che hanno espresso dubbi sulle coperture del decreto Irpef. Valutazioni «tecnicamente false», per il premier. Un’«opera di controllo doveroso ai sensi della Costituzione», ribatte Grasso, che come movente non ha certo la «vendetta» contro la riforma del bicameralismo, aggiunge. E «io sono garante dell’autonomia e dell’indipendenza delle valutazioni fatte dai senatori. Valutazioni che non possono essere considerate in parte valide e in parte carta straccia.Non posso accettare che si metta in discussione la serietà, l’autonomia e l’indipendenza degli uffici del Senato», avverte il presidente.

Tra il capo del governo e il numero uno di palazzo Madama si riaccende lo scontro dopo il match di fine marzo sulla riforma. Ma il premier non arretra e a sera sempre in tv (gli ultimi due attacchi erano partiti giovedì da «Anno Uno» e ieri mattina nella telefonata con Belpietro su Canale 5), da Raidue rincara: «Chi dice che non ci sono le coperture deve dire perché, altrimenti è semplicemente un tentativo di comunicare cose inesatte. Oggi Padoan mi ha portato a vedere i primi cedolini degli 80 euro. Le coperture ci sono» (e lo twitta persino, il cedolino). E chiede ai «burocrati» di dire che ne pensano del taglio dei maxistipendi per i dipendenti delle camere. Mentre Grasso «tende a difendere l’istituzione che presiede». I fedelissimi del premier sugli spalti fanno il tifo.

Dal Pd Stefano Fassina parla invece di «gravi attacchi a un’istituzione decisiva per l’autonomia del Parlamento, portati non sulla base di elementi di merito ma in riferimento a una presunta volontà vendicativa da parte di una istituzione che si limita a fare professionalmente il suo lavoro». Contro Renzi anche i forzisti Romani e Brunetta. E per la capogruppo al senato di Sel, Loredana De Petris, l’insistenza del premier «è un fatto gravissimo». Preoccupato per la tensione il Quirinale.