Dopo il fuoco, le alluvioni. La Turchia sembra non trovare pace: almeno 44 i morti nel nord del paese causati dalle frane e i fiumi di fango che hanno colpito la costa del mar Nero. E il bilancio potrebbe aumentare: sarebbero centinaia i dispersi.

Le squadre di soccorso sono al lavoro negli edifici collassati e lungo i torrenti ma ad aggravare la situazione è il blackout dei telefoni. Da mercoledì le forti piogge hanno provocato alluvioni nelle province di Kastamonu, Bartin e Sinop: lungo 240 km l’acqua ha raggiunto i quattro metri di altezza.

Cinque i ponti crollati, 2.250 gli sfollati al momento, alcuni portati via con gli elicotteri dai tetti delle case. Come accaduto per i 200 incendi che hanno devastato
il sud per 13 giorni, anche stavolta il dito è puntato sul governo: è stato permesso di edificare lungo i fiumi e i torrenti.