Mi è testimone Mario Boccia, a cui lo dissi in una lunga telefonata fra un viaggio in Bosnia e un altro – in quel decennio in cui la nostra vita era un continuo andare avanti e indietro dall’Italia alla guerra, io per l’impegno con il Consorzio Italiano di Solidarietà che seguivo per l’Arci, lui per il lavoro di documentazione che rimane una delle testimonianze più intense del primo conflitto sul suolo europeo dopo la fine del nazi-fascismo. Non pensavo fossero vere, le notizie sul massacro che cominciavano a filtrare, dopo l’11 luglio del 1995, venticinque anni fa. Pensavo fosse guerra...