Secondo i due fondatori della società farmaceutica tedesca BioNTech, la disponibilità di vaccini anti-Covid-19 non sarà sufficiente se non ne verranno presto approvati altri. Özlem Türeci e Ugur Sahin, la coppia di imprenditori che insieme all’altra casa farmaceutica Pfizer sta producendo il primo vaccino approvato in occidente contro il Covid, lo ha dichiarato al settimanale tedesco Der Spiegel. «C’è scarsità di vaccini – hanno detto gli imprenditori – perché non ce ne sono altri approvati e dobbiamo riempire i buchi con il nostro».

GLI IMPRENDITORI PUNTANO il dito contro il negoziato condotto dall’Ue, che in novembre a condotto alla prenotazione da parte dei 27 di 300 milioni di dosi di vaccino, facendo capire che se l’Ue fosse stata disposta ad alzare il prezzo, i vaccini si sarebbero trovati. «Si aspettavano di poter contare sui vaccini di molte altre società. Evidentemente pensavano: ne avremo a sufficienza, non sarà così dura, la situazione sarà sotto controllo».

GRAN PARTE della produzione del vaccino Pfizer/BioNTech prevista nel 2021 (1,3 miliardi di dosi) è già assegnata. 600 milioni sono già state acquistate o prenotate dal governo statunitense, 300 da quello europeo, 100 dalla Cina, 76 dal Canada, 40 dal Regno Unito. Per aumentare la produzione, europea, BioNTech ha già acquistato dalla Novartis l’impianto tedesco di Marburg, dove si prevede di produrre 750 milioni di dosi l’anno da febbraio. Altri accordi sono stati stipulati con la tedesca Rentschler e la francese Delpharm. Türeci ha parlato di accordi con cinque case farmaceutiche in Europa: «in gennaio sapremo con certezza di quanto possiamo aumentare la produzione del vaccino», ha detto allo Spiegel.

IN EFFETTI, I VACCINI IN CORSO di sperimentazione clinica sono 44, ma quelli che potrebbero giungere in tempi brevi all’autorizzazione sono pochissimi. Il 6 gennaio l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) si riunirà per dare un parere sull’autorizzazione al commercio del vaccino Moderna, e tutti si aspettano che la valutazione sia positiva. Usa e Canada hanno già deciso in questo senso e l’efficacia del vaccino, negli studi, è apparsa superiore al 90%. Secondo gli accordi, l’Unione Europea dovrebbe ricevere 160 milioni di dosi nel 2021. Sommando le dosi dei vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna, la metà della popolazione europea dovrebbe risultare immunizzata già alla fine del 2021.Il Regno Unito e l’India hanno già autorizzato anche il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca.

MA LE INCERTEZZE emerse durante i test stanno rallentando l’approvazione da parte dell’Ema e della Fda statunitense. Se anche questo vaccino sarà approvato, l’Ue potrà contare su altre 400 milioni di dosi. Sono approvati per l’uso nella popolazione anche il vaccino russo Sputnik V (con un’efficacia del 91%) e quello cinese prodotto dalla azienda statale Sinopharm, efficace al 79%. Tra i vaccini che invece hanno deluso le attese c’è quello della Sanofi. L’Italia ne attendeva 40 milioni di dosi per il 2021 ma arriverà, forse, solo l’anno prossimo.

LA SCARSITÀ DI VACCINI NON colpisce tutti i paesi allo stesso modo. Gli accordi già firmati dall’Ue con Pfizer, Moderna e AstraZeneca corrispondono a circa 860 milioni di dosi, sufficienti a immunizzare il 96% della popolazione europea. Anche Canada, Usa, Regno Unito, Australia e Giappone hanno prenotato un numero di vaccini sufficienti a coprire il fabbisogno. Ci vanno vicini Vietnam, India, Israele e Svizzera. Fatta eccezione per Russia e Cina, che puntano all’autarchia, nel resto del mondo i vaccini scarseggiano.

L’OSTACOLO PRINCIPALE per aumentare la capacità produttiva di vaccini si chiama «brevetto», che dà ad aziende come BioNTech il monopolio sulla produzione. Da mesi i governi dei paesi in via di sviluppo, guidati da India e Sudafrica, chiedono all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) di sospendere quelli sui vaccini anti-Covid per permettere ad altri paesi di produrne in proprio ma si scontrano con l’opposizione di Usa e Ue che difendono gli interessi delle proprie aziende. Per far cambiare idea all’Ue è appena partita un’iniziativa dei cittadini europei, uno degli strumenti di democrazia diretta a disposizione nell’Unione. Perché abbia successo, è necessaria la firma di un milione di persone.