Migliaia di migranti abbandonati lungo la rotta balcanica. La decisione presa nei giorni scorsi da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia di far attraversare i propri confini soltanto a quanti provengono da Siria, Iraq e Afghanistan sta provocano una vera crisi umanitaria

. A denunciarlo è stata ieri Oxfam, che chiede di riaprire subito le frontiere a tutte le persone provenienti dalla Grecia. «La decisione di accogliere solo siriani, afghani e iracheni – ha detto Sara Tesorieri, policy advisor di Oxfam per l’immigrazione in Europa – rischia di lasciare abbandonate e con un futuro incerto migliaia di persone che stanno cercando protezione in Europa». Oxfam ha lanciato una raccolta firme, «Adesso Basta! I migranti non sono invasori», per chiedere agli Stati Ue di accettare la loro giusta quota di rifugiati e un piano efficace per rispondere ai bisogni di chi è in fuga da conflitti, fame e persecuzioni. Solo giovedì oltre 1000 persone sono state bloccate tra Serbia e Macedonia, mentre al momento sono 1500 le persone intrappolate in Serbia in attesa di registrazione.

Spinti dalla disperazione più di duemila migranti hanno deciso ieri di sdraiarsi sui binari al confine tra la Macedonia e la Grecia bloccando così il traffico ferroviario internazionale nella speranza di convincere il governo macedone a riaprire la frontiera anche per loro. La maggior parte sono marocchini, ma alcuni provengono da Algeria, Tunisia, Libia, Libano, Iran, Pakistan, Bangladesh e Congo. Minacciano uno sciopero della fame se le autorità macedoni non li lasceranno andare verso l’Europa occidentale.

Il numero dei migranti economici è in crescita dopo che le autorità greche hanno permesso a tutti coloro che arrivano dalle isole di procedere verso la Macedonia.