Inps «protagonista» delle cronache, ieri, per due notizie: la prima è l’allarme lanciato dal presidente Antonio Mastrapasqua, sui conti dell’istituto a causa del deficit dell’Inpdap (ex istituto dei dipendenti pubblici, ormai accorpato). Allarme «rientrato» in serata con una nota dello stesso Mastrapasqua. I conti sono in sicurezza, ha precisato, chiedendo però al governo di intervenire sulle passività crescenti generate dall’Inpdap: in particolare, il fatto che il turn over nel pubblico sia bloccato da da anni, porta introiti sempre più scarsi, mentre le prestazioni restano alte perché molti attuali pensionati sono usciti con il sistema retributivo.

La seconda notizia viene da una tavola rotonda organizzata dai sindacati dei lavoratori precari, Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp: hanno avanzato cinque proposte «per cancellare le iniquità a cui sono soggetti gli iscritti alla Gestione separata Inps», ovvero i collaboratori a progetto e altre categorie di «atipici». Tutto questo per assicurare «adeguate tutele per il presente e una pensione dignitosa in futuro».

Ecco, di seguito, le proposte. 1) Pensioni dignitose. Sostenere le posizioni assicurative di coloro che tra il 1996 e il 2006 hanno versato alla Gestione separata Inps contributi poco più che simbolici tra il 10% e il 17% del reddito percepito.

2) Contribuzione previdenziale. La ripartizione del carico contributivo (2/3 dell’aliquota a carico del datore di lavoro e 1/3 a carico del lavoratore) deve essere uguale per tutti gli iscritti alla Gestione separata. Inoltre, si chiede che la parità contributiva del 33% con il lavoro dipendente non si traduca in un onere a carico dei parasubordinati superiore a quello pagato dai dipendenti: si propone di «sterilizzare, da gennaio 2014, la parte aliquota a carico del lavoratore, riversandola sul committente.

3) Automatismo delle prestazioni. Il principio di automatismo delle prestazioni deve essere esteso agli iscritti alla Gestione separata, garantendo l’accesso alle prestazioni previdenziali anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro.

4) Prestazioni temporanee. Aumentare le indennità per la malattia ospedaliera e per la malattia domiciliare, e che quest’ultima sia riconosciuta a partire dal 1° giorno di malattia, con riconoscimento della contribuzione figurativa. Per il congedo parentale la richiesta è, nei limiti della compatibilità e della durata del contratto, di rafforzare ed estenderne i periodi di fruizione, come avviene per i lavoratori dipendenti.

5) Sostegno al reddito. Un sistema inclusivo e universale per tutti, anticipando al 2014 la revisione dell’Una Tantum, come previsto anche dalla legge 92/2012, e includendo i parasubordinati tra i beneficiari della Mini Aspi, con relativa contribuzione figurativa. Nel frattempo, rivedere l’attuale Una Tantum, estendendola a tutti gli iscritti alla Gestione separata e rendendo i requisiti per accedervi meno stringenti.