L’itinerario: Piglio Abbazia di Casamari Boville Ernica Arpino Esperia

Gente di piglio risoluto, i ciociari. Figli di una terra impermeabile allo scorrere del tempo. Abitata da popoli antichissimi, seppe mantenere quella certa incrollabile autonomia fin dall’epoca della Roma antica. Un Piglio che si fa maiuscolo quando si parla di vino e del garbato paese circondato dalle vigne del pregiato Cesanese Docg. Rosso rubino con riflessi violacei e sapore morbido con note amarognole, lo si celebra con la Festa del Vino, prima domenica di ottobre, e tutto l’anno lungo la Strada a lui dedicata. Piglio sorse intorno al castello Colonna, anno Mille. Romanica anche la chiesa di Santa Maria Assunta, con due campanili gemelli. Nel seicentesco santuario a lei intitolato, si venera limmagine lignea della Madonna delle Rose. Degna di nota la Madonna del latte con in mano un libro, affresco del XIV secolo. La Ciociaria regala un angolo di paradiso grazie allAbbazia cistercense di Casamari, XI secolo, gioiello di architettura. L’ingresso si apre sotto un arco sovrastato da un loggiato. La chiesa a tre navate, preceduta da gradinata e portico, è in nuda pietra lavorata. Dal chiostro si accede alla splendida Sala Capitolare, trionfo del gotico cistercense. La farmacia produce medicamenti naturali dal 1761; la liquoreria distilla rosoli, elisir, sambuca e il millefiori. Prende nome e forza dall’antico culto del bue, la medioevale Boville Ernica, tra i Borghi più belli d’Italia. Le mura e le diciotto torri sono sopravvissute intatte. Il disegno urbano originario si ripropone nellintreccio di vicoli e piazzette. La chiesa di San Pietro Ispano, tardo 500, sorse su una chiesa romanica, di cui rimane la cripta. Qui furono trasferiti da San Pietro in Vaticano l’angelo di Giotto, frammento del mosaico della Navicella (1305); un busto in argento di Benvenuto Cellini; un bassorilievo attribuito a Jacopo Sansovino. Ciociaro di carattere fu Marco Tullio Cicerone, figlio illustre di Arpino, borgo la cui abbondanza artistica è difficile da contenere. Si va dalle tracce di pavimentazione romana alle architetture medioevali del quartiere di Civita Falconara, al Museo della Liuteria, omaggio alla tradizione musicale e artigiana locale. I palazzi nobiliari spiccano tra gli archi, i resti delle mura poligonali, le torri, la bella chiesa di Santa Maria in Civita. Il castello di Ladislao, XIII secolo, ospita la Fondazione Mastroianni. Piccolo segreto il Cortile Farnese, via Battiloro 13, mirabile sovrapposizione di epoche, dal II secolo a.C. al Rinascimento. Infine Esperia, a conferma dell’imprevedibilità ciociara. Oltre alla chiesa di Santa Maria di Montevetro, ai ruderi del monastero di San Cimo e al castello di Roccaguglielmo, qui sono state scoperte quaranta impronte di dinosauro in località San Martino, risalenti a 120-140 milioni di anni fa. Ben più ‘fresco’ il formaggio del luogo, la Marzolina di Esperia, caprino stagionato tre mesi, dal sapore deciso. Piatto della tradizione le ciammaruche, lumache al sugo piccante di conserva stagionata e mentuccia (rvz)

Un pasto al sole

Bar trattoria Ranaldi

Via A. Magliari 28, Arpino, 0776 849287, chiuso lunedì, 15/ 20 euro

Bar e trattoria insieme, come era consuetudine ormai rara nei paesi. E infatti, tutto, da Ranaldi, sa di buon tempo antico: gli arredi, l’atmosfera e soprattutto la cucina. Dal ricettario della tradizione ciociara arrivano le sagne con asparagi e fagioli bianchi, i fini fini (spaghetti) con sugo di pomodoro o ragù, il coniglio alla cacciatora accompagnato da patate, il pollo al forno; i tanni, squisiti broccoletti locali. Vino della casa rispettabile. Da Ranaldi si sta e si mangia proprio bene.

Trattoria da Carmina

Via XX Settembre 21, Esperia, 0776 937242, domenica solo a pranzo, 20 euro

Piccola trattoria, grande menu per l’ampiezza, la qualità e la fedeltà alla cucina del territorio. Gli antipasti offrono salumi, formaggi tra cui la Marzolina di Esperia, polpettine, pizza fritta, fegatini con cipolle, peperoni ripieni. Tra i primi, pappardelle al cinghiale, tonnarelli aglio e olio, penne alle erbe. Nel giro dei secondi, trippa, lumache, la pagnotta ripiena di fagioli e verdure, il cotechino con fagioli. Vino casalingo, caffè della moka accompagnato da crostata e ciambelline al vino.

Il grande sonno

B&B Il Caùto

Via Caio Mario 43, Arpino, 0776 849152, 333 9001287, la doppia con prima colazione 55 euro, no carte di credito

Un palazzo di secolare memoria e ricco di fascino accoglie il turista in visita alla patria di Caio Mario e Marco Tullio Cicerone. La pietra dei muri originari si affaccia da sotto gli intonaci e dalle nicchie, disegna le cornici delle porte, avvolge le splendide cantine. Il legno dei pavimenti e delle travi a soffitto accresce l’accoglienza delle camere. Non mancano, però, i confort: bagni ben attrezzati, frigobar, televisore, wi fi gratuito, cassaforte, riscaldamento autonomo. Altrettanto accoglienti gli spazi comuni, dove leggere e chiacchierare in santa pace. Buona colazione all’italiana. Il Caùto dispone di un servizio noleggio biciclette. Padroni di casa molto gentili e disponibili.

Fatti a mano

Caseificio Caprino

via Selvi 25, Esperia, 0776 909293, 340 9355906

Non ce ne voglia Fabrizio Caprarelli, ma il destino di eccellente produttore artigianale di formaggi era forse già scritto già nel suo cognome. Tra i formaggi del Caprino spicca la Marzolina di Esperia, di cui il caseificio è Presidio Slow Food. Un tempo la si produceva soltanto nel mese di marzo, da lì il suo battesimo; oggi il periodo si è allungato fino a maggio, e ad agosto per la parte destinata alla stagionatura. Può essere consumato fresco, dopo aver però trascorso qualche giorno su graticci di legno; oppure al termine di alcuni mesi in damigiane di vetro con olio di oliva. Di forma cilindrica o tronco conica, pasta bianca e compatta, al gusto è dolce, appena piccante se stagionato.

Parola di vinaio

Cantina Sociale Cesanese del Piglio

Via Prenestina km 42, Piglio, 0775 502356, cesanesedelpiglio.it

Leggete sul sito la storia di questa cantina sociale, nata il 22 febbraio del 1960. Il racconto ha linguaggio e vicende che rimandano a un mondo agricolo quasi impossibile da credere ancora in vita. “Nel passato qualcuno ci aveva provato a fare ‘un cantinone’, ma poi, sempre qualcuno, era scappato con la cassa, lasciando gli altri a bocca asciutta”. Scegliete qui il Cesanese giusto da portarvi a casa: il De Antiochia, rosso rubino e riflessi violacei, note di frutti e spezie: l’Elcini, maturazione 20/ 22 mesi in botti grandi, vellutato al gusto; Il Diverso, ottenuto dall’appassimento di una parte delle uve; la Passerina del Frusinate Ilia IGT, giallo paglierino, leggermente fruttato con sentori di mela, morbido e sapido al palato; il Bisaid, vino bianco di pronta beva, profumi di camomilla e fiori bianchi: il Dolce Chimera, vino da dessert; la Grappa di Cesanese, da vinacce di Cesanese d’Affile.

Golosi e solidali

Ali Verdi Cooperativa Sociale Agricola

via Prenestina 95, Piglio, 347 2635359

L’olio buono e giusto, per dirla con Carlin Petrini, lo troverete nella gamma proposta da Ali Verdi. La cooperativa, nata in collaborazione con l’Associazione Nuovi Orizzonti, una sede anche a Pistoia, crea opportunità di impiego per persone in difficoltà economica o con problemi di reinserimento sociale. A questo lodevolissimo intento se ne aggiunge un secondo: ottenere l’olio recuperando uliveti dismessi. Joil ed Extra sono oli biologici, il primo in bottiglia da 0,75, 10 euro: il secondo in latta da cinque litri, 50 euro. Ali Verdi, inoltre, produce un Cesanese del Piglio Hyperius DOCG (7 euro) e Superiore Casal Cervino DOCG (12 euro) accanto a una Passerina del Frusinate, 5,80 e 9,50 euro.

Info

Associazione Strada Cesanese del Piglio

Contrada Stazione, Piglio, 0775 501578, lastradadelvinocesanese.it

Qui troverete tutte le indicazioni per coniugare al meglio interessi culturali e soste enogastronomiche