Oggi siamo andati in tram insieme alle classi seconda e quarta alla mia mostra di quadri al centro culturale Mavarta. Però non c’erano solo quadri. Avete capito cosa sono le installazioni?
“Sono come delle cose che tu metti per terra, sul pavimento”. “Sono come delle carte che metti sul tavolo”. “E’ come quando noi giochiamo con i soldatini, solo che tu giochi con dei fogli, dei colori, delle carte”. “A me è piaciuto quello delle conchiglie che le avevi messe tutte in fila”. “C’erano dei libri e delle carte messi tutti uno vicino all’altro, in file, come gli schieramenti per studiare le tabelline. Tu avevi pocciato sulle copertine dei libri e sulle carte con i pennarelli”. “Sono come delle cose appese al pavimento, un po’ in ordine, in fila, e un po’ no”.

E avete capito cosa è una mostra?
“Sì, perché vuol dire mostrare quello che hai fatto”. “A me sembrava un magazzino di robe”. “A me invece sembrava un negozio e tu, se volevi, compravi le cose. C’erano i quadri appesi alle pareti, le carte in terra, i libri senza parole…” . “La mostra si chiamava “Cosa abbiamo” che vuol dire: Adesso guardiamo cosa abbiamo”. A me è piaciuto il manifesto della mostra perché c’era la freccia arancione”. “Io avevo già visto quella freccia perché ce ne sono molte. Nelle curve. Però sono bianche e nere. Non arancioni”. “Perché quella è la freccia della curva pericolosa. E’ un segnale stradale. Però Giuseppe l’ha rifatta lui. Con i colori”. “A me è piaciuto il libro delle coppie perché era piccolino e poi in ogni pagina c’erano due pezzetti neri, oppure uno nero e uno bianco”.

Mi dite la cosa che vi è piaciuta di più e perché? Vi ricordate come si chiamavano?
“Io me lo ricordo perché vicino c’era sempre scritto un adesivo con il titolo. A me è piaciuto molto Il coccodrille del Po perché c’erano i colori ma anche la pelle di coccodrillo tagliata. Poi era grandissimo”. “A me è piaciuto il grande punto esclamativo perché era più alto di me”. “A me le conchiglie”. “A me i papaveri”. “A me è piaciuto quello delle carte in terra che si chiamava Uno, tanti. Perché sembravano tutti cartoncini uguali ma erano tutti diversi”. “Mi è piaciuto Colori primari perché c’era una scatola con dentro sei scatoline e dentro le scatoline c’era il riso che era bianco, il mais che era giallo, le lenticchie che erano verdine…. Insomma, sei colori e sei cose… A me è piaciuto molto perché poi si potevano anche toccare. Poi a me il riso piace molto e piace anche il suo colore”.

Vi ricordate altre cose che avete visto? Ve ne sono piaciute altre?
“A me è piaciuto il quadro che si intitolava Io e gli altri perché c’erano tante “i” una vicino all’altra e secondo me, poi, la “i” sembra un po’ un bambino perché il punto è la testa”. “A me è piaciuto L’accoppiamento delle “E” perché c’erano sempre due “E” una vicina all’altra”. “A me una a terra, si chiamava “Non guardarmi”. C’erano tanti pallini rossi. Tanti cerchi. Tantissimi. Sembravano tanti occhi”. “A me è piaciuto un quadro che avevi attaccato sopra i giornali, dei pezzi di giornale, non so come si chiama…”. “Mi piaceva quello che si chiamava “Film” perché erano tanti pezzettini di legno colorati messi uno vicino all’altro ed era lunghissimo”. “A me è piaciuto “Il libro dei libri”, quello che hai fatto con la cartapesta”. “Mi piacevano i quadri che avevano i simboli dei Camuni”.

Cosa abbiamo fatto dopo aver visitato la mostra?
“Prima abbiamo disegnato la cosa che ci piaceva di più, poi abbiamo fatto dei quadri noi. Tutti insieme”. “Io ho fatto il quadro delle “i”. “A me è piaciuto quando abbiamo ritagliato i giornali e poi abbiamo fatto i collage”. “A me è piaciuto quando ho fatto la mia firma sul libro della mostra”. “Giuseppe, ti piace il regalo che ti ho fatto? Te lo regalo”.