Il primo Sos Alarm phone l’ha dato ieri mattina intorno alle 9: «Ci sono 47 persone alla deriva dopo essere fuggite dalla Libia. Sono nelle acque europee, le autorità competenti sono state informate. Serve immediato soccorso». Il barcone in legno era nella zona Sar maltese ma molto vicino alla costa di Lampedusa, il soccorso immediato non è arrivato. Così i volontari sono stati costretti a diffondere un nuovo alert: «Le autorità di Malta e Italia rifiutano di nuovo le loro responsabilità di Ricerca e soccorso. Rcc Malta non risponde neanche al telefono. Le 47 persone sono in mare da 4 o 5 giorni senza acqua né cibo. Questo sta succedendo a solo 40 miglia da Lampedusa». Nell’area c’era la Mare Jonio, la nave di Mediterranea saving humans: «Siamo troppo distanti per intervenire in tempo. Chiediamo ai Centri di coordinamento di La Valletta e Roma di soccorrere».

Intorno alle 15 la situazione si fa più grave: «Secondo quanto riferito dalle persone a bordo – scrive Alarm phone – in 7 sono svenuti, il motore non funziona. Negare i soccorsi significa lasciarli naufragare e annegare. Il sole è troppo forte e non hanno acqua, sono sempre più deboli e non riescono neanche a parlare». Non erano gli unici a rischio naufragio ieri nel Mediterraneo centrale: «Altre 4 imbarcazioni in difficoltà sono state avvistate dall’aereo Sea Bird – ha fatto sapere l’ong Sea Watch nel tardo pomeriggio -. Due sono zona Sar maltese, altre due in area Sar italiana. Una di queste sta per essere soccorsa dalla Guardia costiera italiana».

Intorno alle 19.30 finalmente la salvezza, in soccorso dei 47 è arrivata l’Ocean Viking, la nave dell’ong francese Sos Méditerranée: «Sono stati abbandonati per 11 ore – ha spiegato Beppe Caccia di Mediterranea -. Nel corso della giornata si è sollevato un assetto aereo di Malta e un elicottero della Guardia costiera italiana ma si sono limitati a osservare. In zona c’era anche un pattugliatore maltese ma nessuno soccorso è stato avviato. Per fortuna l’ong era nei pressi». L’Ocean Viking era in stand-by tra La Valletta e la Sicilia da domenica mattina, nessun porto sicuro assegnato nonostante due richieste fatte. A bordo, prima dei 47, c’erano 118 naufraghi soccorse il 25 giugno, uno di loro sbarcato lunedì notte per le difficili condizioni.

La Mare Jonio, invece, ieri ha fatto rotta verso Augusta con a bordo le 43 persone salvate lunedì 40 miglia a nord di Zuara. Ingresso in porto previsto per stamattina: «Erano su una barca in vetroresina piena d’acqua e sovraccarica, a rischio di affondare. Erano disidratati, soffrivano di insolazione e spasmi muscolari. Alcuni avevano ustioni da acqua salata e benzina». Nel gruppo due donne e 17 minori. «Chiediamo con forza – il commento di Mediterranea – che venga assegnato il pos anche a Sos Méditerranée che si è fatta carico di salvare dei naufraghi quando le autorità europee sono rimaste ferme a guardare».