Quando Trump è ospite degli eventi della lobby delle armi, la National Rifle Association (Nra), gruppo che ha fatto un investimento multimilionario nella sua campagna, gioca in casa ed è senza filtri. Anche questa volta non si è smentito e ha fatto il solito show in cui prende in giro i richiedenti asilo, gli ambientalisti, ricostruisce a modo suo avvenimenti come gli attentati di Parigi del 2015, stigmatizza come pericoloso e sovversivo chiunque non sia un bianco reazionario armato e ogni due parole incita la platea a fischiare i media.

Durante il discorso tenuto ieri alla convention della Nra in Indiana, The Donald ha anche dato una buona notizia al suo pubblico, annunciando che la sua amministrazione non ratificherà il trattato sul commercio delle armi delle Nazioni unite, patto sostenuto da Obama che mira a regolamentare a livelli internazionale l’industria delle armi.

«Le Nazioni unite riceveranno presto un avviso formale che l’America sta respingendo questo trattato – ha rassicurato da Indianapolis -. Non consentiremo mai ai burocrati stranieri di lavorare sul secondo emendamento».

Trump ha poi mostrato un documento, «un messaggio dove si chiede al Senato di interrompere il processo di ratifica del trattato e di riportare il trattato, ora respinto, direttamente da me nello Studio Ovale, dove lo straccerò. I democratici – ha continuato Trump – vogliono disarmare gli americani rispettosi della legge e permettere ai criminali di operare impunemente. Ma questo non accadrà mai fintanto che sarò il vostro presidente». Trump ha presentato questa decisione come un’improvvisata di cui nessuno era a conoscenza, in realtà il Washington Post l’aveva anticipata e la mossa era ampiamente prevista.

 

Il pubblico della convention Nra (Afp)

 

 

Più che Trump, chi ha ben definito questa riunione di difensori delle armi è stato il lobbista e direttore esecutivo della Nra Chris Cox, che nel suo discorso scalda-folla precedente a quello di Trump ha detto, riferendosi agli oppositori di Trump e Nra: «Ci odiano, odiano i nostri camion, odiano le nostre cannucce di plastica, e sì, odiano le nostre pistole, ma quello che non riescono a capire è che a noi non frega niente di quello che pensano. L’unica collusione in questo paese è il piano disperato dei media per distruggere la sua presidenza, ma sai una cosa? A lui non gliene frega niente».