Alla Cisl bastano i tavoli, Cgil e Uil vanno in piazza
Sala Verde Al secondo incontro con Giorgia Meloni nessuna sorpresa: restano le divisioni fra le confederazioni sulla manovra
Sala Verde Al secondo incontro con Giorgia Meloni nessuna sorpresa: restano le divisioni fra le confederazioni sulla manovra
Tutto come previsto. Il secondo incontro tra i sindacati confederali e Giorgia Meloni in sala Verde a palazzo Chigi non modifica le posizioni di partenza: Cgil e Uil critiche confermano le mobilitazioni già previste; Cisl soddisfatta nonostante non porti a casa alcun risultato sul miglioramento della manovra.
Due ore di dialogo con il ministro Giorgetti a dare manforte alla presidente del consiglio nell’ascoltare le richieste sindacali senza dare risposte positive ma limitandosi una generica «disponibilità ad approfondirle con poche risorse disponibili».
In pratica, nessun impegno a modifcare la manovra ma l’annuncio di tanti tavoli a gennaio su pensioni, sicurezza sul lavoro e un singolo incontro con il ministro Urso e Giorgetti sulla politica industriale.
Tanto basta al segretario generale della Cisl Luigi Sbarra per commentare la «grande disponibilità del governo ad attivare subito tavoli tematici». Sulla manovra invece Sbarra non può che abbozzare: «Sostanzialmente abbiamo chiesto al governo di operare profonde modifiche e miglioramenti. Il governo si è riservato sulla base delle nostre richieste di valutare la possibilità di migliorare i contenuti di queste misure», è la sua circonlocuzione sul nulla ottenuto.
Di tutt’altro tono le reazioni di Cgil e Uil che confermano le mobilitazioni unitarie per la settimana prossima con 13 regioni in cui si terrano scioperi generali. «Abbiamo confermato il nostro giudizio negativo sulla manovra», esordisce all’uscita di palazzo Chigi il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: «Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze su fisco e precarietà, così come sulla tutela del potere d’acquisto. Alle nostre richieste non ci sono state risposte, hanno detto solo che devono vedere in base alle risorse disponibili. Anziché portare il contante a 5.000 euro, è meglio se lo mettono in tasca a chi non ce l’ha. Se invece continuano a favorire gli evasori, a fare la flat tax, a colpire i redditi più bassi, allora la rabbia monta, scende il consenso del governo e noi andremo in piazza sempre di più», ha concluso Landini.
«Non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni», commenta il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri. «La premier ha detto che condivide alcune riflessioni sui voucher e Opzione donne. Sulla questione fiscale invece no. È stata data disponibilità ad aprire una serie di tavoli e di confronti ma con i i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia», ha concluso Bombardieri.
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