Trump ha rivelato di aver scelto il suo candidato per il dipartimento degli interni,dopo le dimissioni di Ryan Zinke che aveva lasciato l’incarico per via delle numerose indagini del Congresso. La scelta è caduta su David Bernhardt, ex lobbista dell’industria del petrolio e uomo di estrema destra.

Bernhardt, in qualità di vice capo del dipartimento, ha sviluppato silenziosamente i piani per aprire milioni di acri di terra e di acqua pubblica a compagnie petrolifere, del gas e del carbone. Ora, se confermato, svolgerà un ruolo cruciale nello svolgimento di ciò che Trump ha descritto come un «dominio del dominio energetico» per il Paese.

La nomina di Bernhardt potrebbe venire affiancata da quella di David Malpass, attuale sottosegretario al Tesoro che potrebbe diventare il nuovo presidente della Banca Mondiale andando a sostituire un altro dimissionario, Jim Yong Kim, uomo di Obama, che ha lasciato tre anni prima la scadenza del mandato, molto probabilmente per le differenze di vedute con The Donald. Il falco Malpass è molto più organico a questa amministrazione e non ha mai fatto mistero delle sue critiche da destra a istituzioni come la World Bank, per lui troppo «intrusiva» per via dei prestiti concessi alla Cina che, visto il suo livello di benessere, non dovrebbe più ricevere aiuto dal’istituzione di Washington.

Come azionisti di maggioranza della Banca Mondiale, gli Usa tradizionalmente ne scelgono il presidente. Ora il board della World Bank, composto da 12 membri, si riunirà il 7 febbraio per approvare l’indicazione della Casa bianca.