Anche se la trattativa su Alitalia sembra essere sempre più complessa, Maurizio Lupi ha dettato l’ultimatum: “Domani entro le 11 dovrà arrivare una risposta definitiva delle parti. Sarà presentata la sintesi del lavoro svolto e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Il ministro dei trasporti considera prioritario l’accordo sugli esuberi imposti dagli arabi di Etihad, rispetto agli altri nodi da sciogliere: “E’ necessaria una risposta entro domani mattina, in modo che la prossima settimana si possano chiudere le altre partite con i soci di Alitalia, le banche e l’accordo con Etihad”. Ieri Lupi e il ministro del lavoro Poletti hanno nuovamente incontrato l’azienda e i sindacati, per continuare la discussione sugli esuberi, sul taglio del costo del lavoro per chi rimarrà in Alitalia, e sul contratto nazionale della categoria del trasporto aereo. Sul primo punto in particolare da Etihad e Alitalia c’è stato il via libera al contratto di solidarietà per 250 hostess: “Così si evita che vadano in mobilità”, ha annunciato Lupi. Ottenendo il plauso dei sindacati dei piloti e degli assistenti di volo Avia, Anpac e Anapac. Per gli altri 2.000 esuberi, il ministro dei trasporti la vede così: “Ci sono 980 esuberi che andranno in mobilità con l’80% dello stipendio per quattro anni, a loro verrà applicato il contratto di collocamento previsto dalla legge di stabilità”. Per gli ulteriori 1021 addetti che dovrebbero lasciare la compagnia aerea, il governo continua a parlare di una loro ricollocazione in altre aziende: “Alitalia sta facendo una puntuale declinazione”, ha cercato di spiegare Lupi. Ma lo stesso ministro ha poi dovuto far presente: “Nessuna azienda potrà assumere degli esuberi se non ne avrà realmente bisogno”.