Un gigante in proroga. Ad un anno esatto dal referendum fra i 11mila dipendenti che bocciò sonoramente l’accordo Etihad sponsorizzato dal governo, per Alitalia ieri è stata un’altra giornata campale. Partita con la notizia di una indagine della Commissione europea per aiuto di stato sul prestito ponte da 900 milioni, passata per la firma sul rinnovo della cassa integrazione straordinaria per 1480 dipendenti e conclusa con l’annuncio che il pre-consiglio dei ministri oggi discuterà il decreto di allungamento proprio la durata del prestito ponte e i tempi della vendita.

IN 365 GIORNI LA SITUAZIONE dell’ex compagnia di bandiera è per molti paradossalmente migliorata. I conti, le quote di mercato si sono consolidate e il temuto «sprofondo» non si è avverato. Altri (Cub e Cobas) continuano invece a denunciare continuità nella gestione e a chiedere la nazionalizzazione.

GLI ULTIMI MESI DI ALITALIA di certo sono andati in senso opposto a quanto vaticinato dal ministro Carlo Calenda e dal governo. Nessuna vendita prima delle elezioni e ora l’indagine sul prestito ponte, sempre difeso come «rispettoso delle norme comunitarie» da parte del governo Gentiloni.

DOPO AVERLA SPESSO EVOCATA, ieri la Commissione Ue ha aperto «un’indagine approfondita» per valutare se il prestito ponte di 900 milioni di euro che l’Italia ha concesso ad Alitalia costituisca un aiuto di Stato. Bruxelles «al momento è del parere che il prestito statale costituisca un aiuto di Stato», si legge in una nota. Teme che «la durata del prestito, che va da maggio 2017 fino almeno a dicembre 2018, superi la durata massima di sei mesi e che l’aiuto non si limiti al minimo del necessario per poter garantire l’operatività del vettore. Un prestito che ha comunque condizioni assai onerose: il tasso complessivo si aggira sul 10 per cento. «È compito della Commissione – dichiara la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager – garantire che i prestiti siano conformi alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato». Secondo le interpretazioni della commissione, oltre i 6 mesi l’aiuto deve essere rimborsato oppure va notificato alla Commissione un piano di ristrutturazione affinchè il sostegno venga inquadrato come «aiuto alla ristrutturazione». Un regalo a Lufthansa che vuole Alitalia ma solo ristrutturata.

IL PARADOSSO È CHE PROPRIO oggi il governo deciderà di allungare proprio i tempi della vendita e del prestito, portandolo quasi certamente da fine aprile a fine anno. Il decreto dovrebbe essere varato nel consiglio dei ministri di giovedì

L’UNICA CERTEZZA A IERI dunque è come al solito ai danni dei lavoratori. Il prolungamento di sei mesi della cassa integrazione straordinaria per 1.480 dipendenti – 1030 personale di terra, 360 assistenti di volo e 90 piloti – è stato sottoscritto al ministero del lavoro. La notizia positiva è una – leggera – riduzione rispetto all’accordo vigente: da 1.600 a 1.480, mentre la tanto strombazzata introduzione del contratto di ricollocazione per quelli – circa 300 – a zero ore è assai complessa, andrà contrattata ed è comunque su base volontaria, ma è comunque il primo caso di utilizzo per lavoratori in Cigs, regalo a Confindustria fatto dall’ultima legge di bilancio, come rivendicato dal presidente dell’Anpal il presidente Maurizio Del Conte. «Grazie al nostro lavoro – sottolineano in una nota unitaria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Anpav e Anpac – gli esuberi sono stati ridotti e per questi verrà utilizzato in via prioritaria la cigs a rotazione. Congiuntamente prosegue il lavoro sulla riduzione degli esuberi attraverso percorsi di riqualificazione mirata a una ricollocazione interna all’azienda. Inoltre si è attivato il confronto con Anpal e le istituzioni (Regione Lazio, ndr) per attuare percorsi di politiche attive per la ricollocazione su base volontaria nel mercato del lavoro. Il sindacato – affermano infine le sigle sindacali – continua a lavorare per il rilancio della compagnia e per la salvaguardia dei posti di lavoro. Chiediamo che i nostri sforzi non siano dispersi e che Alitalia sia rilanciata come merita, attraverso l’alleanza con un partner strategico, e non sia smembrata».