Economia

Alitalia per ora l’ha scampata

Alitalia per ora l’ha scampata – Reuters

La ricapitalizzazione Soci e banche stanziano 500 milioni. Ma Air France ancora è incerta: ha detto sì al salvataggio, ma potrebbe decidere di non metterci i soldi. Poste entra con 75 milioni di euro e diventa di fatto il punto di riferimento del nuovo vettore

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 12 ottobre 2013

Alitalia, almeno per il momento, è salva. Al consiglio di amministrazione di ieri, tutti i soci hanno detto sì all’aumento di capitale, per complessivi 300 milioni di euro. Come previsto, altri 200 milioni arriveranno grazie all’apertura di nuovi crediti da parte delle banche. Tra i sottoscrittori ci sono anche le Poste – nuovo ingresso, con 75 milioni di euro – e Air France. Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno garantito la sottoscrizione di massimo 100 milioni di euro dell’eventuale ulteriore inoptato. soldi che faranno fronte ai bisogni finanziari immediati.

L’Eni, dal canto suo, ha «benedetto» la notizia, e ha quindi dato il via libera alla prosecuzione del rapporto con Alitalia: il colosso petrolifero è uno dei più grossi creditori della ex compagnia di bandiera, e l’ad Paolo Scaroni nei giorni scorsi aveva dato un ultimatum, minacciando l’interruzione di fornitura del carburante.

Il punto adesso è capire quale sarà il piano industriale della nuova cordata proprietaria – ieri chiesto a gran voce dai sindacati ma anche dallo stesso governo – e quali saranno i nuovi equilibri che si stabiliranno tra il più grosso investitore pubblico, quello che dovrebbe dare «discontinuità e insieme stabilità» (caratteristiche richieste dal premier Enrico Letta), ovvero le Poste, e dall’altra parte, Air France.

La compagnia francese, alleata a Klm, resta la maggiore incognita: ha detto sì all’aumento di capitale (a differenza dell’ultimo cda, quando invece aveva negato il suo ok), ma ha subito chiarito che questo non vuol dire che in effetti parteciperà al momento di mettere il capitale, all’assemblea che si terrà lunedì. «La decisione dei membri del cda in quota Air France-Klm di sostenere il piano di emergenza non presuppone in alcun modo una nostra decisione sulla sottoscrizione o meno dell’aumento di capitale», ha dichiarato ieri un portavoce.

Comunque per il momento la compagnia francese non ha messo condizioni: lo ha detto ieri uscendo dal cda Antonio Orsero, consigliere di amministrazione di Alitalia attraverso la Gfmc, titolare dell’1,8% del capitale. «Si va avanti tutti insieme, il governo farà la sua parte, i soci faranno la loro parte e anche le banche: tutto si sta muovendo nel migliore dei modi per il bene della compagnia», ha spiegato. E rispondendo ai giornalisti che chiedevano se Air France-Klm, oltre ad approvare l’aumento di capitale lo sottoscriverà, Orsero ha risposto: «Vedremo lunedì in assemblea, io scommetterei di sì».

E ieri si è registrata anche una lite, tra Carlo De Benedetti e Corrado Passera. Passera, nel 2009, aveva gestito il passaggio di Alitalia ai «capitani coraggiosi», e ieri aveva spiegato che il fallimento di questa operazione è da imputare alla crisi internazionale. Motivazione respinta dall’editore del gruppo L’Espresso che senza mezzi termini definisce invece «sconvolgenti» le dichiarazioni dell’ex banchiere ed ex ministro. Ma non «sorprendenti» sottolinea poi caustico: «Certo c’è stata la crisi da noi come altrove – osserva – ma la combinazione tra il marketing elettorale di Berlusconi e il marketing politico di Passera si è dimostrata disastrosa per tutti meno che per loro». Secondo De Benedetti «più di 5 miliardi del denaro dei contribuenti è stato bruciato sull’altare delle ambizioni personali» dei due nascoste dietro la difesa dell’«italianità».

Tornando al cda, in serata dunque è stata approvata la manovra finanziaria da 500 milioni di euro, che assicura la prosecuzione delle attività: l’Enac l’aveva posta come condizione imprescindibile, altrimenti da oggi gli aerei sarebbero rimasti a terra. «Il presidente Roberto Colaninno – si legge nella nota del cda – ha manifestato la sua soddisfazione per la disponibilità espressa da un congruo numero di azionisti a partecipare all’aumento, in aggiunta agli 1,27 miliardi già versati nelle precedenti capitalizzazioni». Il cda esprime «soddisfazione per una manovra fondamentale che, con una imponente iniezione di mezzi freschi, pone solide basi per il futuro della compagnia».

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