“Sono arrivate diverse manifestazioni di interesse. Sono fiducioso come sempre: tutta l’Italia è un asset interessante, quindi credo che alla fine si troverà una soluzione a questa crisi”. Parlando di Alitalia, il ministro Graziano Delrio appare ottimista, mentre i commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari e Luigi Gubitosi hanno iniziato a selezionare le candidature più credibili sulle 32 manifestazioni di interesse, non vincolanti, arrivate entro il termine fissato di lunedì scorso. Manifestazioni che peraltro, una volta passato il vaglio dei commissari, permetteranno di accedere ai conti di Alitalia e ad altre (non tutte) informazioni riservate della realtà aziendale.
Fra i potenzialmente interessati ad Alitalia ci sono la statunitense Delta Airlines e anche Ryanair, la regina delle low cost continentali: “Abbiamo presentato una manifestazione di interesse – confermano gli irlandesi – ma non siamo interessati all’acquisto. Però ci siamo offerti per alimentare il traffico a lungo raggio di Alitalia con venti aerei, perché siamo la più grande compagnia aerea in Italia, con il più grande network di rotte”. Confermato anche l’interesse di Etihad, già socio al 49% della compagnia, e che attende novità da Bruxelles sulla possibilità di aumentare, anche con alcuni escamotage, il controllo di aziende europee di trasporto aereo.
Più preoccupante, almeno agli occhi dei lavoratori, la posizione di Lufthansa: “Non abbiamo intenzione di acquistare Alitalia – ha fatto sapere l’ad tedesco Carsten Spohr – ma ‘Italia è un mercato molto importante per noi, e guardiamo con molta attenzione alle opportunità che emergono”. Così la compagnia potrebbe considerare l’acquisto di alcuni asset, come gli slot e parte della flotta.
Proprio in tema di occupazione il ministero del lavoro ha convocato per oggi, e non per domani come inizialmente previsto, sia i commissari che i sindacati della compagnia aerea, con la rimarchevole eccezione dei sindacati di base Usb e Cub, e di alcune sigle del personale navigante. L’incontro ha all’ordine del giorno un primo esame congiunto della procedura di cassa integrazione straordinaria aperta nei giorni scorsi da Gubitosi &c.. In parallelo dovrebbe essere l’occasione per scoprire alcune carte su quello che sarà il nuovo piano industriale della compagnia, atteso ufficialmente per il mese di luglio.
Su questo punto specifico il commissario “tecnico” Stefano Paleari, alla presentazione del rapporto Enac sul traffico passeggeri negli aeroporti italiani nel 2016, ha offerto una possibile chiave di lettura di quello che potrebbe accadere: “Questo è un paese che si caratterizza per lentezza e non attitudine al cambiamento – ha detto la sua Paleari – e il settore del trasporto aereo è una cartina di tornasole del sistema paese. Se da una parte la continua globalizzazione porta a depotenziare il sistema, dall’altro non mi pare che altri paesi alzino bandiera bianca, il che vuol dire consegnare la sovranità, che non è solo della moneta perché esiste anche la sovranità che si può perdere per mancanza di protagonismo. Sarebbe quindi opportuno fare una riflessione lungo tutta la filiera del trasporto aereo”.
Infine ecco il rapporto Enac, che ha dato i numeri del traffico complessivo, nazionale e internazionale, dello scorso anno in Italia. Nessuna sorpresa: dopo la leadership nel 2015, Ryanair si è confermata anche nel 2016 al primo posto fra le compagnie aeree con 32.615.348 passeggeri (+9,8%), seguita da Alitalia con 23.106.354 passeggeri (+0,5%). Al terzo posto un’altra compagnia low-cost come Easyjet, che ha trasportato 14.335.531 passeggeri.