Se su autostrade si litiga, su Alitalia si cerca la tregua. Ieri doppia audizione alla camera per i ministri Paola De Micheli e Stefano Patuanelli che condividono la responsabilità sull’ex compagnia di bandiera. E la prima notizia positiva viene da Patuanelli che ha rassicurato i sindacati sul rischio «spezzatino»: «La discontinuità necessaria non significherà smembrare la compagnia perché è uno dei valori su cui il governo non ha nessuna intenzione di retrocedere», anzi «stiamo accelerando per arrivare alla costituzione della newco e al trasferimento». Patuanelli ha lodato l’azione del commissario straordinario Leogrande: «Nonostante il Covid, la cassa al 31 maggio è 232 milioni».
La ministra De Micheli è partita invece dal rivendicare i 3 miliardi in dote previsti nel decreto Rilancio: «La nuova società partirà da zero con un progetto di sviluppo e di rilancio, un grande investimento per il paese». «Noi diremo alla newco si riposizionarsi perché riteniamo che nel passato tutti i tentativi di concorrenza tra un marchio come quello di Alitalia e le low cost, abbiano determinato una parte dei risultati negativi che sono sotto gli occhi di tutti. La newco dovrà comunque progressivamente rivolgersi al mercato, sia in termini di alleanze che in termini di strategie industriali», precisa De Micheli. Che poi gela le speranze di tanti lavoratori Air Italy, la compagnia di proprietà dell’Aga Khan in liquidazione da prima del lockdown. «Non ho mai detto che Alitalia si sarebbe comprata Air Italy. Io ho esplicitato che alcuni degli asset oggi nella mani del liquidatore di Air Italy per il tipo di strategia che stiamo mettendo in campo e per il mandato che daremo, probabilmente potrebbero diventare interessanti per Alitalia», spiega.
«Una delle certezze del piano industriale della newco Alitalia sarà quello dell’alimentazione dell’hub di Fiumicino, che resterà strategico, e del forte investimento sul lungo raggio nell’hub di Malpensa». Sulle polemiche riguardanti la chiusura prolungata di Linate, invece, De Micheli prenderà una decisione a breve: «Non abbiamo riaperto Linate per precisa richiesta di Sea (la società che gestisce gli aeroporti milanesi, ndr), che ci ha rappresentato delle problematiche sulla capacità di Linate. Dopo l’incontro mi sono fatta carico di fare un’analisi su una serie di numeri che ha il ministero per prendere una decisione e dare una data certa ai passeggeri e operatori quanto prima». Sul tema bollente dei rimborsi per i voli cancellati, la posizione di De Micheli è interlocutoria: «Noi abbiamo avuto una apertura di richiesta di infrazione dalla Ue sui voucher. Noi ipotizziamo sostanzialmente di chiedere al parlamento una modifica nella direzione che chiede l’Unione Europea, ovvero il mantenimento dei voucher tra i 12 e i 18 mesi ma con l’impegno da parte delle società di trasporto aereo e non solo, di convertirlo in un rimborso dopo il dodicesimo mese nel caso in cui ne faccia richiesta il passeggero».