Alitalia fa marcia indietro, e cancella la cassa integrazione a zero ore per 400 addetti della compagnia aerea. In cambio arriva il semaforo verde per iniziare ad affrontare, con i rappresentanti dei lavoratori, un piano industriale da cui dipendono anche le possibili, future alleanze. Compresa quella con gli arabi di Etihad, come conferma Enrico Letta sbarcato ad Abu Dhabi in trasferta di lavoro nei paesi del golfo Persico: “Alitalia è fra i temi privilegiati di questo viaggio”.

Anche (soprattutto?) per questo, mentre la trattativa fra azienda e sindacati stava arrivando al punto di non ritorno, al mattino era arrivato l’intervento di Maurizio Lupi: “Il piano industriale che è stato sottoposto al governo e anche ai sindacati non prevede né licenziamenti né esuberi, ma una grande azione di corresponsabilità. Con patti di solidarietà, e interventi che possano permettere all’azienda di tornare competitiva”. L’avviso ai naviganti del ministro dei trasporti, pronto a ricordare al management le promesse fatte a dicembre dall’ad Gabriele Del Torchio, ha contribuito a superare il primo scoglio della vertenza. Perché almeno su Alitalia il governo ci ha messo la faccia. E uno scontro aperto, durante le trattative per l’ingresso di nuovi soci nella compagnia, era quanto di peggio si potesse immaginare.

Nel verbale sottoscritto al termine del round prenegoziale, al quale era finalmente stata invitata anche l’Usb, si ritorna ai blocchi di partenza di un piano industriale che prevede non pochi sacrifici fra i lavoratori, visti i 128 milioni che Dal Torchio progetta di risparmiare sul costo del personale. Finisce però in archivio quella cig a zero ore, vera anticamera della mobilità, arrivata di punto in bianco a inizio settimana. E denunciata (“Alitalia ha aperto formalmente la procedura per gli esuberi strutturali”) da Filt Cgil & c.. Furiosi per il cambio di carte in tavola.

Ora Mauro Rossi della Filt tira le somme: “Per noi quello superato oggi è un punto pregiudiziale. Non potevamo accettare che qualche lavoratore finisse in esubero strutturale”. Nel verbale di accordo, comunque molto involuto, c’è scritto che tutti i lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali “saranno coinvolti in meccanismi di rotazione in cigs e/o solidarietà. Le cui quantità, definite a seguito del confronto, saranno direttamente correlate alla necessità di riduzione delle attività cui sono adibiti, prevista nell’ambito della riorganizzazione aziendale, oppure a processi di ricollocazione, con esclusione di sospensioni a zero ore, nell’ottica di un complessivo recupero occupazionale nella prospettiva di un futuro sviluppo industriale della compagnia”.

Su quest’ultimo punto, in particolare, arriva anche una novità: “Abbiamo avviato un ragionamento su un piano di formazione e riqualificazione professionale – spiega Rossi – per la ricollocazione in futuro dei lavoratori eventualmente sospesi con cassa integrazione a rotazione”. Non certo pochi: al di là dei cancellati 400 esuberi strutturali, in partenza il piano industriale Alitalia prevede comunque che 280 piloti, 350 assistenti di volo e 1.270 addetti di terra siano di troppo. Da domani pomeriggio, con il primo incontro sul merito del piano, se ne capirà di più.