Ahmed Benchemsi, giornalista e direttore delle comunicazioni di Human Rights Watch per il Medio Oriente e del Nord Africa, è stato espulso martedì da Algeri con l’accusa di essersi infiltrato nelle proteste contro il governo, incontrando «senza autorizzazione» alcuni esponenti dell’Hirak (movimento) algerino.

Secondo le autorità locali, Benchmesi sarebbe entrato illegalmente nel Paese allo scopo di servire «l’agenda di una potenza straniera volta a infiltrarsi all’interno delle manifestazioni». Il responsabile di Hrw era stato fermato dalla polizia il 9 agosto scorso nella capitale e rilasciato dieci ore dopo, alla mezzanotte di venerdì.

All’uomo erano stati sequestrati il doppio passaporto marocchino-statunitense, il computer e il telefono e gli era stato intimato di sbloccare i due dispositivi. Benchemsi era arrivato in Algeria il primo agosto ed era stato arrestato solo otto giorni dopo, mentre seguiva il 25esimo venerdì di manifestazioni pro-democrazia nel Paese.

«Benchemsi era in Algeria per fare il suo lavoro: osservare il rispetto dei diritti umani», ha detto Kenneth Roth, direttore dell’organizzazione non governativa. «Il suo arresto del tutto arbitrario dimostra che le autorità algerine non vogliono far sapere al mondo delle proteste di massa nel Paese».

Dopo le dimissioni del presidente Abdelaziz Bouteflika avvenute in aprile, l’Algeria è precipitata in un limbo politico, con le manifestazioni per l’allontanamento dell’intera vecchia classe politica e a favore di una maggiore democrazia che continuano a infuocare le piazze della capitale.