«Il livello di preoccupazione per la minaccia terroristica cresce con il Giubileo: Roma ed il Papa sono già stati al centro di dichiarazioni minacciose inneggianti alla distruzione e all’odio. Gli attacchi di Parigi contro quelli che gli analisti definiscono soft target mostrano l’imprevedibilità del pericolo e rendono più ardua la prevenzione ed il contrasto». Non è rassicurante, il ministro dell’Interno Angelino Alfano nella sua informativa alla Camera. La preoccupazione in effetti sale di ora in ora anche nella Capitale italiana, prova ne è la cancellazione superiore alle aspettative delle prenotazioni per l’inizio dell’Anno santo.

Ma prima che la paura lasci il posto all’indifferenza, prima che l’orrore di Parigi sbiadisca nello shopping di Natale, le forze dell’ordine alzano la voce e colgono «l’occasione per ricordare che la sicurezza ha un costo» e che sono «scarsi ed inadeguati gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti del comparto» previsti nella legge di stabilità per il 2016 che ha appena cominciato l’iter di approvazione alla Camera. I sindacati di polizia chiedono un incontro al premier Renzi e la Silp Cgil di Roma e del Lazio lancia l’allarme: «Si sta affrontando il Giubileo con risorse assolutamente insufficienti, con un apparato sicurezza in difficoltà». Di sicuro nella finanziaria sono previsti fondi ulteriori da assegnare all’intelligence e alle forze dell’ordine per le attività di antiterrorismo, ma il problema è quantificarli.

«La legge di stabilità entra in parlamento con più soldi rispetto al passato – ha affermato Renzi a margine del G20 – Se poi il parlamento vuole aumentare i fondi siamo ben disposti a discuterne». D’altronde, ha riferito Alfano, «emerge la consapevolezza» che bisogna aumentare «le risorse da destinare alla sicurezza per adeguarle alle minacce terroristiche». Al momento però, come ha chiarito il sottosegretario all’Economia Baretta, «non c’è alcuna ipotesi concreta» che si riesca a stanziare altri 120 milioni, oltre ai 70 già in conto.

Di sicuro, riferisce Alfano, «abbiamo immediatamente dispiegato 700 militari» per Roma per rafforzare la vigilanza «sui punti sensibili, a partire da piazza San Pietro». Forte «attenzione anche alle minacce dal cielo», droni compresi, sulle quali si concentra l’attenzione dell’Aeronautica militare, dell’Enac e dell’Enav. Il sorvolo sulla città metropolitana sarà «interdetto» durante tutto l’Anno santo.

Ma sulla faccenda, che riguarda ovviamente più l’intelligence che le forze dell’ordine, vigilerà direttamente Renzi: «Quella del controllo dello spazio aereo – annuncia il ministro dell’Interno – è una questione seguita dalla Presidenza del Consiglio con un tavolo di coordinamento ad hoc». Nessuna militarizzazione della Capitale però, assicura il titolare del Viminale: le forze armate si limiteranno a presidiare gli «obiettivi sensibili per disimpegnare le forze di polizia e destinarle ad impieghi operativi». Rafforzati inoltre i presidi di sicurezza «su altri luoghi simbolo del turismo religioso: Padova, Perugia, Ancona e Foggia».

Ma mentre Grillo twitta foto di un’auto della polizia di servizio a Palazzo Chigi «in panne» e il Silp Cgil giudica insufficiente il trasferimento a Roma di 495 tra agenti e aggregati «a fronte di una carenza di organico della Questura di circa 1850 uomini», a ricordare che la sicurezza non è solo controllo armato del territorio si è levato anche l’allarme dei vigili urbani capitolini: «Il Giubileo sta per cominciare e manca ancora un piano organizzativo».

E quello dei vigili del fuoco: «Il taglio delle risorse finanziarie per la difesa civile e il soccorso pubblico hanno determinato una carenza di organico di 3.500 unità e un’età media di quasi 50 anni». E se questo non bastasse, sul Giubileo si aggiunge poi un’altra minaccia: lo sciopero dei dipendenti dell’Ama che chiedono al commissario Tronca un incontro urgente. Ma alle bombe rifiuti i romani sono ormai abituati.