Il gip di Roma ha convalidando ieri l’arresto dei tifosi del Napoli Ciro Esposito, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti (feriti sabato a Roma) accusati di rissa, e di Daniele De Santis detto Gastone, il capo ultrà romanista legato ad ambienti neofascisti sospettato di aver sparato ai tre. In mattinata il ministro Angelino Alfano aveva riferito alla Camera mentre Vincenzo Esposito, lo zio di Ciro – ancora ricoverato al Gemelli in condizioni gravi -, riferiva ai giornalisti in conferenza stampa a Napoli.

«Nessuna trattativa con gli ultras, la partita si sarebbe svolta comunque anche per scongiurare rischi da deflusso. Hamsik ha tranquillizzato i tifosi su iniziativa del club» ha ribadito il ministro, ma sulla presunta trattativa la procura capitolina ha aperto un fascicolo. «L’atteggiamento tracotante di De Tommaso (Genny ’a carogna, ndr) con la vergognosa scritta sulla maglietta ha fatto nascere il dubbio» ha proseguito Alfano. Quanto a De Santis, «gli approfondimenti in corso chiariranno se abbia agito da solo, sono in corso ulteriori rilievi per l’uso dell’arma da fuoco a seguito del risultato non dirimente della prova stub. Si sta valutando anche l’incidenza sull’esito di tale prova della probabile fabbricazione artigianale dei proiettili. Sono comunque emersi evidenti elementi di responsabilità». Infine per arginare la violenza negli stadi la ricetta è semplice: ampliare i reati per i quali è possibile applicare il Daspo e inasprire le sanzioni.

Il culmine dell’inciviltà secondo Alfano sono stati i fischi all’inno nazionale. Il culmine dell’inciviltà, forse, si era raggiunto molto prima, fuori dall’Olimpico. A ripercorrere quei momenti ci pensa lo zio di Ciro, sindacalista Cgil: «In un paese civile il questore di Roma farebbe un atto di civiltà e se ne andrebbe a casa, per le ricostruzioni false diffuse e per le défaillance di ordine pubblico. Non si mandano macchine e autobus in una strada dove non ci sono ambulanze e forze dell’ordine». Cos’è successo sabato pomeriggio? «Ciro insieme a tanti altri è arrivato a Roma in auto. Hanno parcheggiato a viale Tor di Quinto e tutti insieme sono andati verso lo stadio. Un gruppo di quattro o cinque con caschi, felpe e mazze ha lasciato sfilare il tifo organizzato per lanciare fumogeni e bombe carata sui pullman di tifosi, dove c’erano anche donne e bambini terrorizzati. A quel punto i napoletani li hanno affrontati ma i romanisti sono scappati nel vicoletto verso il Ciack Village. Era un agguato».
Lì ci sarebbero state una ventina di persone pronte a entrare in azione a cominciare dal lancio di altre bombe carta. Ma i napoletani arrivati di corsa erano in tanti e due ultrà romanisti avrebbero sparato: «Uno è scappato – prosegue Esposito – ma Gastone è inciampato ed è stato raggiunto. Un ragazzo si è visto puntare l’arma in faccia, sarebbe stato il quinto colpo ma la pistola si è inceppata. Non parlerà con la polizia perché è tra quelli che hanno picchiato De Santis. Il pestaggio è stata una conseguenza di tutto questo». Una versione confermata dal club lombardo Napoli Milano Partenopea, il cui pullman era stato assaltato.

La questura nega che a sparare fossero in due ma Vincenzo è sicuro: a Fioretti i bossoli hanno lesionato i legamenti di due dita della mano sinistra e rischia l’uso del braccio destro, «è stato colpito da proiettili esplosivi, differenti da quelli che hanno ridotto in fin di vita mio nipote. Ciro è rimasto più di un’ora a terra, a 600 metri c’erano 4 blindati dell’Arma e due della polizia e nessuno è intervenuto». Esposito di trattativa non vuole sentire parlare: «Hamsik sfati questo mito, la voce che girava era che mio nipote fosse arrivato morto in ospedale. Il capitano ha spiegato che era grave ma vivo». Genny ’a carogna? «Lo ringrazio, ha soccorso Ciro. La maglietta invocava la liberazione di Speziale, ci sono associazioni che chiedono la revisione del processo». Per replicare alla campagna mediatica dai toni lombrosiani contro Napoli e i tifosi sabato pomeriggio ci sarà un presidio a piazza Dante.