Cosa succede dentro al Pio Albergo Trivulzio? Non se lo chiedono solo magistratura e ministero della Salute ma anche i parenti degli ospiti della struttura. Alcuni di loro hanno dato vita al Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio. «La situazione dentro al Pio Albergo Trivulzio è fuori controllo. La dottoressa che seguiva mia madre non sappiamo più dove sia. Ricevo risposte elusive alla maggior parte delle chiamate che faccio. Spesso rispondono infermieri nuovi che non sanno nemmeno chi sia mia madre. Forse una volta alla settimana riesco a sapere qualcosa, e oggi so che nel reparto dov’è ricoverata sono in venti, hanno tutte e tutti i sintomi del Covid 19, mia madre è la meno grave ma è allettata da una settimana» è il racconto di Alessandro Azzoni, fondatore del Comitato. Sono tanti i racconti che il comitato sta raccogliendo, storie che ancora non sono state date in mano alla magistratura «ma non è detto che questo non accada» dice Azzoni.

Così il Comitato, attraverso un comunicato denuncia che «non solo sono morte molte persone, ma ora non abbiamo informazioni sul reale stato di salute degli ospiti e non abbiamo la certezza che ricevano le cure adeguate. Vogliamo che sia fatto tutto il possibile per salvare i nostri cari».

«Sappiamo di pazienti sani, senza sintomi, che vengono tenuti nelle stesse stanze di malati con polmoniti e febbre alta – dice Azzoni – Se la struttura nei primi giorni pubblicava sul sito un bollettino quotidiano, dove venivano elencati i casi e la loro gravità, abbiamo visto sempre di più la rarefazione delle informazioni. E negli stessi bollettini non si parla mai di morti, ma non sanno più dove mettere le bare. Mi pare che il più grande polo geriatrico d’Italia, con oltre mille persone degenti, non abbia alla sua guida nessuno in grado di dare risposte adeguate ai tempi che stiamo vivendo. I dirigenti lo sanno quello che sta succedendo, ma hanno altro a cui pensare, a partire dalle indagini». I morti all’interno della struttura, dall’inizio di marzo ad oggi, sarebbe almeno 143 in totale.

Dopo il tribunale di Milano anche il ministero della Salute ha disposto un’ispezione del Pio Albergo Trivulzio, alla fine della quale ha parlato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. L’esponente del governo ha dichiarato che su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità il ministero della Salute fece una circolare che disponeva il divieto d’ingresso nelle Rsa, e non solo in Lombardia, di possibili soggetti malati di Covid-19, perché possibili contagiatori. Zanda ricorda che «il virus viene portato dal contatto umano» e se all’interno di comunità chiuse ha colpito molte persone è perché qualcuno l’ha portato al loro interno. Per la sottosegretaria «dal primo giorno è stato tutto un disattendere e contraddire il governo, dobbiamo interrogarci se non sia una ragione politica quella che porta la Lombardia a prendere le distanze dal lockdown».