La Riva di Scivu srl, società immobiliare che fa capo all’ex presidente della Regione Sardegna Renato Soru e a suo fratello Emanuele, vuole ristrutturare l’ex colonia marina di Funtanazza (acquistata dalla Snam nel dicembre 2003, cinque mesi prima che Soru, nel maggio del 2004, fosse eletto governatore) per farne un albergo a cinque stelle.

LA COLONIA FU INAUGURATA nel 1956 dalla Società mineraria Montevecchio per mandarci a trascorrere le vacanze estive i figli dei propri dipendenti, gli operai delle miniere di carbone di Guspini e di Arbus. L’edificio è corredato da due piscine, una delle quali omologata alle norme Coni, che hanno a disposizione anche un fabbricato di servizio. E tutto questo – stiamo parlando di un mastodonte da sessantamila metri cubi – è a pochi metri dalla battigia, su una delle spiagge più belle del Mediterraneo, quella Scivu, nel territorio del comune di Arbus, sulla costa occidentale dell’isola.

SORGE SUL MARE, QUINDI, il mastodonte. E perciò, si direbbe, in una zona protetta dalle norme di tutela delle coste contenute nel Piano paesaggistico regionale (Ppr) approvato nel 2006 dalla giunta guidata da Renato Soru. E invece no. Perché Funtanazza non è stata inserita nelle cartografie del piano. Come del resto altre aree in prossimità della costa. Sono zone a ridosso del litorale rimaste fuori delle norme di inedificabilità. Più precisamente, sono siti nei quali già prima dell’approvazione delle norme regionali di tutela esistevano strutture edilizie dismesse. Strutture che il Ppr autorizza a restaurare, destinandole anche, ove servisse, a usi diversi da quelli originari.

LA RIVA DI SCIVU SRL, quindi, non propone di violare il Ppr: un’ex colonia marina può diventare, a termini di Piano paesaggistico, un hotel di lusso. Come? Abbattendo il mastodonte – propone la società di Soru – e ricostruendolo identico per destinarlo non più ai figli dei minatori ma ai turisti. La tipologia architettonica dell’edificio resterebbe invariata. La memoria storica del luogo un po’ meno.

COME SI VEDE, UNA PARTITA complessa nella quale, nelle prossime settimane, un ruolo decisivo giocheranno il comune di Arbus, la Regione Sardegna e la Soprintendenza archeologica, alle belle arti e al paesaggio.

IL COMUNE DI ARBUS. Sino a pochi mesi fa nel suo piano urbanistico (Puc) l’ex colonia marina veniva registrata come zona F, ossia turistica. Soltanto con l’approvazione del nuovo Puc, nel dicembre 2019, Funtanazza è diventata zona A3.2, cioè «centro storico di particolare interesse storico e ambientale». Una scelta dalla quale sembrerebbe di capire che il comune di Arbus consideri Funtanazza un bene da tutelare. Quindi, a rigor di logica e indipendentemente dalla collocazione o meno dell’ex colonia marina dentro o fuori le cartografie del Ppr, gli amministratori di Arbus non dovrebbero guardare con particolare simpatia al progetto della Riva di Scivu. Ma il condizionale è d’obbligo. Alla stampa locale che nei giorni scorsi sollevato il problema il sindaco Antonello Ecca ha detto: «Si deve puntare sui progetti dei privati, che se sono seri portano sviluppo». Suona come un via libera.

E LA REGIONE SARDEGNA? Sembrerebbe che, nonostante i dubbi dei tecnici dell’assessorato all’urbanistica, la direzione generale dello stesso assessorato sia orientata a demandare ogni decisione al comune di Arbus. A questo si aggiungano le dichiarazioni dell’assessore regionale all’ambiente, Gianni Lampis, che è di Arbus: «Soru è proprietario di Funtanazza da 17 anni e forse è venuto il momento di concretizzare». Lampis è un fedelissimo del governatore Christina Solinas.

LA PARTITA SI DECIDERÀ IL 1° luglio nella conferenza di servizio convocata ad Arbus dal comune. Oltre alla Riva di Scivu, agli amministratori locali e alla Regione Sardegna al tavolo siederà la Soprintendenza. Alla quale spetterà – non sulla base del Ppr o di un Puc, ma sulla base della legislazione nazionale – valutare se l’intervento proposto a Funtanazza sia o meno compatibile con la tutela dei beni architettonici in questione e con la salvaguardia del paesaggio di Scivu con il suo mare e le sue dune.

SE LA SOPRINTENDENZA decidesse di mettere sulla ristrutturazione dell’ex colonia marina un vincolo monumentale o paesaggistico, si aprirebbe un conflitto istituzionale tra Stato e Regione Sardegna. E il progetto di fare di Funtanazza un hotel potrebbe svanire.

A complicare tutto, poi, c’è l’ennesimo assalto alle coste che le destre stanno preparando e che il manifesto ha denunciato la scorsa settimana. Ambienti vicini a Soru parlano di una forte preoccupazione dell’ex governatore: «Noi a Funtanazza stiamo facendo tutto secondo le regole. Si sta alzando un polverone per colpire la mia credibilità, ma il vero obiettivo è il Ppr, che la giunta Solinas vorrebbe smantellare».

Leggi l’intervista a Renato Soru sul manifesto del 13 giugno 2020