La Berlinale 2015 ha svelato i suoi ultimi titoli, e sarà Laura Bispuri con La vergine giurata a correre all’Orso d’oro per l’Italia, una scommessa quella del festival, la scelta di un esordio (ma certo film più grossi se pronti aspettano il prossimo festival di Cannes) e per la regista che divide il concorso con, per citarne qualcuno, registi come Herzog, Panahi, Malick…
La vergine giurata, star Alba Rohrwacher, ispirato al romanzo di Elvira Dones(Feltrinelli), scrittrice e giornalista albanese che ora, come la protagonista del suo romanzo vive in America, è la storia di una ragazzina, Hana, la cui famiglia appartiene al nord dell’Albania, dove le donne sono sottomesse dalla tradizione agli uomini, e nelle famiglie in cui non vi sono uomini, o la donna accetta un matrimonio combinati, prende il ruolo, giurando come vuole il Kanun, il codice della tradizione, di rimanere vergine e rinunciare alla propria femminilità. A quel punto vestirà abiti maschili e avrà gli stessi diritti degli uomini.

Il personaggio di Rohrwacher è una studentessa all’università di Tirana, adora lo studio e ha molti progetti finché la morte dei genitori la costringe a tornare, lo zio che si è sempre occupato di loro è malato e vorrebbe farla sposare prima di morire, ma Hana invece sceglie di essere vergine giurata …Nella selezione berlinese, sezione Berlinale special, è stato invitato anche il magnifico film di Ermanno Olmi, Torneranno i prati (ma sembra che le decisioni per quel che riguarda l’Italia siano ancora in progress) una storia della Prima guerra mondiale che nell’anno delle commemorazioni appare quasi irriverente nella sua innocenza, e in quella limpidezza di sguardo che apre sulla Storia, sul conflitto e sulle sue morti, su una guerra pagata dai poveri, da quell’Italia di contadini analfabeti mandati a morire al fronte …

Al Forum un altro giovane regista, Francesco Clerici, milanese, trentenne, con Il gesto delle mani, che è quello di chi scolpisce il bronzo, un procedimento che ancora oggi è uguale a quando sono stati realizzati i bronzi di Riace. In concorso, troviamo anche il nuovo film di Pablo Larrain, il regista argentino di No e di Tony Manero, El Club, e di Patricio Guzman, regista storico cileno nel racconto della dittatura che ha distrutto un generazione del suo paese, El boton de nacar.
Fuori concorso invece Wim Wenders con il nuovo film Every Thing Will Be Fine, con James Franco e Charlotte Gainsbourg, uno scrittore, i suoi sensi di colpa dopo un incidente che ha cambiato la vita di un’altra persona.