Il gruppo parlamentare al completo di Alba Dorata e circa 200 aderenti alla formazione neonazista greca hanno partecipato ieri sera alla commemorazione religiosa, fuori dalla sede del partito, dei due militanti uccisi la sera prima in quello stesso luogo, nel quartiere di Neo Iraklio, zona nord di Atene. Alcuni deputati di Alba Dorata hanno attaccato verbalmente i giornalisti presenti, ma subito dopo si sono serviti dei media per suscitare l’emozione popolare – la Grecia è sconvolta dopo l’azione omicida in cui un terzo militante è rimasto ferito – e «avvertire il sistema politico», cioè la democrazia, che negli ultimi tempi si è mossa contro di loro.

Il grande sceneggiatore della teoria degli opposti estremismi, il premier Antonis Samaras, ha avuto la risposta che voleva per confermare la sua politica contro le sinistre, contro chi sciopera e protesta, chi disobbedisce e occupa, chi non è disposto a subire in silenzio i nuovi duri tagli. Dalle televisioni degli armatori e dei costruttori, controllate dai principali potentati affaristici greci, non è mancata nemmeno la caccia al solito anarchico. Che stavolta ha il nome e il cognome del 42enne Nikos Maziotis, reo di avere pubblicato sulla rete due documenti contro Alba Dorata. Maziotis apparteneva all’organizzazione ormai sciolta di «Lotta Rivoluzionaria». Altre fonti della polizia indicano il probabile coinvolgimento del «Gruppo dei Militanti Popolari», che lo scorso febbraio aveva sparato alcuni colpi di kalashnikov contro la sede nazionale di Nuova Democrazia. In un secondo momento la polizia antiterrorista sembra aver optato per un’azione della «Setta dei Rivoluzionari», mente il portavoce di Alba Dorata Ilias Kassidiaris ha consegnato alla polizia antiterrorista le immagini dell’attentato registrate dalle telecamere di sorveglianza.

La «professionalità» dei killer che hanno ucciso il 27enne Giorgos Fountoulis e il 22enne Manolis Kapelonis ha portato all’inizio la polizia a pensare che non si trattasse di un’azione politica, ma di un possibile regolamento di conti, perché Alba Dorata e alcuni dei suoi leader vendono protezione a locali notturni e non solo. Alcuni hanno parlato di killer di importazione.

La polizia ha rivelato che la pistola Zastava utilizzata «è pulita», cioè non è stata utilizzata in precedenti attentati, come dimostrano i 12 bossoli raccolti sul luogo del delitto.
Tutto il mondo politico ha condannato con durezza l’attentato.Per il portavoce del governo e grande censore della televisione pubblica Simos Kedikoglou «gli assassini, chiunque essi siano, saranno trattati senza pietà dalla democrazia, la giustizia e la società greca. Che lo sappiano tutti». Il ministro dell’Ordine Pubblico e della Protezione del Cittadino Nikos Dendias ha espresso il suo dolore per la morte dei due giovani ed ha avvertito «che la legge sarà applicata contro tutti. Non sarà permesso che il paese diventi terreno di regolamento dei conti per qualsiasi motivo».

Secondo Syriza «l’eliminazione di una vita umana rappresenta il peggior crimine. Questo duplice crea un clima di instabilità e mira a minare la democrazia. Merita l’assoluta condanna, ma anche l’isolamento morale, ideologico e politico». Anche i comunisti ortodossi di Kke condannato l’attentato, sottolineando che «questo attacco solleva interrogativi molto gravi circa i motivi e gli scopi a cui serve», mentre la Sinistra Democratica aggiunge che «la democrazia e la legalità sapranno reagire di fronte a fenomeni che vogliono imporre il circolo vizioso di violenza e di sangue». Il leader dei conservatori Greci Indipendenti Panagiotis Kamenos ha insistito sul fatto che il delitto è opera di organi deviati dello stato. Una tesi abbastanza diffusa tra la gente.

Intanto la moglie del «fuhrer» e deputata di Alba Dorata Eleni Zaroulia andando insieme con un altro deputato a consegnare il porto d’armi che le è stato revocato dal ministro dell’Ordine Pubblico ha denunciato come «complice morale» il ministro Nikos Dendias, reo tra l’altro di aver disarmato quattro ore prima dell’attentato un altro deputato di Alba Dorata. Zaroulia, tenendo nella mano una busta di carta con la sua arma, ha chiesto le dimissioni del ministro, mentre l’altro deputato Panagiotis Iliopoulos consegnando la sua arma ha detto che ora teme per la sua vita. Alba Dorata denuncia che dopo la morte di Pavlos Fyssas non ha avuto la protezione adeguata, visto che la polizia si aspettava possibili attentati.

Nel frattempo il governo sembra disposto a mandare avanti in parlamento una legge contro il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni. Il progetto di legge prevede carcere da tre mesi a sei anni per i casi di discriminazione, e almeno sei mesi di carcere più pene pecuniarie in caso di reati contro la persona. Le stesse pene sono previste anche per chi nega i genocidi, i delitti contro l’umanità e l’Olocausto, i crimi di guerra e del nazismo, o offende persone in base alla loro razza, al colore, alla religione, alla nazionalità, all’orientamento sessuale.