Domani, domenica 4 settembre, urne aperte per 1,3 milioni di tedeschi chiamati a rinnovare i 71 deputati del Parlamento del Mecleburgo-Pomerania nonché il governatore dello Stato. Dal 2008 il Land è guidato dal presidente Erwin Sellering (Spd) che corre per il secondo mandato, mentre la Cdu si affida all’attuale ministro dell’interno Lorenz Caffier, tra i promotori del nuovo pacchetto sicurezza insieme a De Maizière. A sfidarli stavolta saranno soprattutto Eric Holm, ex conduttore radiofonico e capolista di Afd e l’ex ministro del lavoro Helmut Holter della Linke. I Verdi con Silke Gajek mirano a conquistare la manciata di seggi che garantisce l’accesso al Parlamento e forse la partecipazione nella futura coalizione. I liberali, infine, si affidano alla giovanissima candidata Cécile Bonnet-Weidhofer (33 anni).

Diversa la geometria politica a Berlino dove si vota il 18 settembre ma le urne sono già aperte da inizio agosto per il voto postale. Dal 2014 la Città-Stato è guidata dal sindaco-governatore Michael Müller (Spd) insieme agli alleati Cdu che, come in Mecleburgo-Pomerania, candidano il ministro dell’interno Frank Henkel. A Berlino i Verdi tenteranno il sorpasso sui democristiani con la capogruppo Ramona Pop, mentre la Linke proverà a espandere il consenso ora limitato ai quartieri ex Ddr con Klaus Lederer, esperto in legge e gay dichiarato. Il guanto lanciato da Afd invece appartiene all’ex ufficiale della Bundeswehr Georg Pazderzki, esponente dell’ala nazional-conservatrice del partito populista. Di fatto la capitale rimane politicamente divisa come ai tempi del Muro: i quartieri del centro votano in massa Spd e Verdi, a Ovest Cdu e Fdp mentre la zona Est sostiene la Linke che subisce però la feroce concorrenza della destra nazionalista.

A livello federale invece i partiti tradizionali restano inchiodati ai sondaggi non proprio rassicuranti per chi governa. L’Infratest-Dimap del 1 settembre fotografa la Cdu al 33% (in calo di 1 punto rispetto a 2 settimane fa) l’Spd al 23% (+1%) e Afd, ormai terzo partito in Germania, oltre il 14% (+2). Dietro seguono i Grünen con l’11% (meno 2%), la Linke stabile al 9%, e i liberali di Fdp sul filo della quota di sbarramento al Bundestag.