Una nuova alleanza che va oltre le ideologie, trasversale e aconfessionale, nata dalla fratellanza tra le persone, che siano credenti o no, e dall’amore per la casa comune. Sono le fondamenta su cui si basano le Comunità internazionali Laudato si’, che il fondatore e presidente di Slow Food, Carlo Petrini, e il vescovo della Chiesa di Rieti, monsignor Domenico Pompili hanno presentato ieri a Roma. Al momento ce ne sono una decina in Italia (a Roma e in Piemonte) e all’estero (a Parigi, San Paolo del Brasile e in Argentina) ma oltre trenta stanno già cominciando a muovere i primi passi.

L’OBIETTIVO È DUPLICE. Da un lato il futuro del nostro pianeta, che secondo i due promotori si persegue lavorando sull’informazione, l’educazione, contro lo spreco e l’inquinamento, per le buone pratiche e la condivisione degli intenti. «Non c’è dubbio che il riferimento più forte dal punto di vista ambientale, ma anche nell’ottica di una diversa economia, sia in questi ultimi anni l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco: per questo abbiamo pensato di richiamarci a essa», ha spiegato Carlo Petrini.

MA C’È ANCHE UN RISVOLTO concreto che è il contributo alla rigenerazione dei territori colpiti dal terremoto del Centro Italia: «La nostra è una terra ferita, la ricostruzione non basta, solo con le relazioni e con proposte ecosostenibili si può far rinascere, rigenerare appunto, le città, i borghi, l’economia, la cultura. Per questo, grazie alla solidarietà di tutte le persone di buona volontà che vogliono far parte delle Comunità Laudato si’, realizzeremo ad Amatrice un centro studi internazionale denominato Casa Futuro – Centro Studi Laudato si’ capace di ospitare giovani per stage, scuole estive, percorsi di riflessione e scambio, eventi dedicati all’aggregazione e alla formazione. Il centro studi nascerà in un luogo simbolo per questo territorio, lì dove c’era la Casa di accoglienza don Minozzi, uno degli edifici purtroppo distrutti dal terremoto», ha raccontato monsignor Domenico Pompili.

«LA GRANDE RIVOLUZIONE dalla seconda enciclica di papa Francesco è stata mettere insieme povertà e ambiente, giustizia sociale e salute della Terra, il lavoro verso gli ultimi e quello per difendere le risorse del pianeta», ha chiosato lo storico del pensiero economico Luigino Bruni. Ma tutto è inutile se non è guidato dal motore che spinge ognuno di noi: «la passione, il piacere di impegnarsi, l’amore per i propri valori» ha affermato Petrini, che negli anni ’80 sdoganando la mobilitazione attraverso il piacere (gastronomico e non solo) ha traghettato la sinistra, in Italia e all’estero, verso un movimento internazionale che oggi con Slow Food e le comunità di Terra Madre è presente in 170 Paesi del mondo.

MONSIGNOR POMPILI, riprendendo il tema centrale dell’enciclica, ha sottolineato come «la provocazione di Laudato si’, non ancora del tutto recepita, è nell’idea che la visione ecologica dell’ambiente implichi una relazione a più vettori con il Creato, con le persone e con Dio, cioè una visione olistica». Siamo alla definizione dei principi di un’ecologia integrale secondo la quale, come si legge nel testo di papa Francesco «non c’è ecologia senza giustizia e non ci può essere equità in un ambiente degradato». Un messaggio che le Comunità tradurranno in azioni concrete: eventi, conferenze, laboratori, corsi, pubblicazioni, scambi e iniziative sul territorio, chiamando tutti a un nuovo protagonismo sui temi ambientali.

LE COMUNITÀ POTRANNO formarsi a partire da esperienze già presenti (associazioni, parrocchie, gruppi sportivi, …) oppure organizzate allo scopo. Sono realtà associative «leggere», non hanno statuti ma si chiede la semplice adozione di alcune linee guida. È importante comunicare la propria adesione all’indirizzo info@comunitalaudatosi.org o al telefono 3888881848 per ricevere aggiornamenti, newsletter e supporto. Tutti i dettagli su http://comunitalaudatosi.org.