Sono ore di trattative frenetiche in Senato e tra palazzo Chigi e i potenziali senatori responsabili che potrebbero martedì salvare il governo. Più passano le ore, più la girandola dei nomi si fa insistente, con addirittura due possibili simboli presenti alle elezioni del 2018 che potrebbero servire per dare il via al nuovo gruppo: quello del Maie (italiani all’estero) che già conta 4 senatori che votano a favore del governo; e quello dei socialisti, che conta un solo senatore, Riccardo Nencini, che ora sta con Italia Viva ma che pare intenzionato a lasciare dopo lo strappo di Renzi, portandosi via il simbolo e costringendo i renziani a rifugiarsi nel Misto.

«Noi siamo tra i costruttori, non è il momento di avventure», dice Nencini. Il nuovo gruppo potrebbe, secondo indiscrezioni, contenere anche la dicitura «per Conte», embrione della lista con cui il premier potrebbe presentarsi alle elezioni.

I numeri sono questi: attualmente, senza i 18 renziani, la maggioranza conta 147 senatori (92 del M5S, 35 del Pd, 5 di Leu, 6 delle Autonomie e 9 del Misto su 27 totali). Senza Renzi mancano dunque 11 voti per arrivare a quota 158, il limite minimo per avere la maggioranza. Ed è su questi 11 che la caccia si è fatta pressante. I tre dell’Udc (Binetti, De Poli e Sacconi) e i tre vicini a Giovanni Toti (Quagliariello, Romani e Berruti) smentiscono qualsiasi interesse all’operazione.

Ma ci sono altri nomi in avvicinamento, a partire dall’ex M5S Gregorio De Falco: «Potrei votare la fiducia se vedessi un cambio di passo sulla gestione del Covid, ho apprezzato che il Senato abbia approvato una mia risoluzione sull’utilizzo più massiccio dei tamponi rapidi».

Oltre a lui, ci sono altri ex cinque stelle tra i papabili: Tiziana Drago, ma anche Carlo Martelli, Valerio Ciampolillo, Marinella Pacifico e Gianni Marilotti. In uscita da Italia Viva vengono dati l’ex M5S Gelsomina Vono e altri 4-5. Ma i sospetti Donatella Conzatti e Giuseppe Cucca smentiscono. «Non lascerò mai Italia Viva», spiega Cucca. Di certo sul gruppo di Iv il pressing è fortissimo, e la tensione alle stelle.

C’è poi il rebus di Forza Italia. Tra i grillini gira voce che «almeno 8 berlusconiani siano pronti a lasciare». La voce non trova conferme in Fi, alcuni nomi che si fanno sono quelli di Renata Polverini, Anna Carmela Minuto, Maria Virginia Tiraboschi e Barbara Masini.

I nomi citati portano proprio al magico numero di 11, ma tra i grillini si parla con insistenza di 15 senatori già pronti a sostenere Conte. Numero confermato anche da Polverini. Bruno Tabacci, che sta creando un gruppo poer Conte attorno al suo Centro democratico alla Camera, avverte: «Il premier dovrà indicare le prospettive anche future ed elettorali per questo movimento. Molte delle persone contattate ci chiedono dove vorremmo portarli. Serve uno sbocco e una struttura politica».