«Cosa chiederò al presidente Conte? Sicuramente lo stato di emergenza per Lampedusa che aiuterebbe a risolvere i problemi dell’isola». Totò Martello risponde al telefono dall’aeroporto dove si sta per imbarcarsi diretto a Roma. Insieme al governatore della Sicilia Nello Musumeci oggi pomeriggio alle 17 il sindaco di Lampedusa incontrerà a palazzo Chigi il premier e i ministri Lamorgese e Guerini. Un incontro chiesto da Conte alla ricerca di possibili soluzioni agli sbarchi che si susseguono sull’isola delle Pelagie. «E’ vero, le 18 mila persone sbarcate quest’anno in Italia non rappresentano un’emergenza, ma se consideriamo che l’80% di queste sono arrivate a Lampedusa si capisce che per noi sono una vera emergenza», prosegue il sindaco.

L’incontro servirà a Martello per discutere su come organizzare meglio l’accoglienza dei migranti senza sovraffollare, come succede ora, l’hotspot di contrada Imbriacola. Per il sindaco una possibilità sarebbe quella di utilizzare le navi quarantena magari, finché il tempo lo permetterà, lasciandone almeno una fissa a Lampedusa per accogliere i nuovi arrivi. Lunedì sera si è concluso il bando per altre due navi che, una volta a regime, saranno in tutto cinque. «C’è poi il problema dei barchini e delle imbarcazioni più grandi con cui arrivano i migranti», prosegue il sindaco. «C’è un grosso ritardo negli impegni assunti per rimuoverli e rappresentano una forte fonte di inquinamento».

Altro problema sul tavolo riguarderà le tasse. Nel 2011 in seguito alle primavere arabe, venne decisa una sospensione dei pagamenti in seguito prorogata fino al 2017, «Poi basta», spiega Martello. «E non ci sono mai state notificate le cartelle esattoriali. Se oggi ci chiedono di rientrare con i pagamenti si rischia che l’anno prossimo a Lampedusa non ci sarà più un’impresa aperta». Stando ad alcune indiscrezioni circolate ieri tra le proposte che oggi verranno fate da Conte durante l’incontro ci sarebbe anche l’esenzione di alcune tasse e il rinvio di altre.

C’è poi la partita in corso tra governo e regione Sicilia. Accogliendo il ricorso di palazzo Chigi, il Tar dell’isola ha sospeso l’ordinanza con cui Musumeci aveva disposto la chiusura degli hotspot, ma il governatore non demorde. «Confido che l’incontro con il presidente Conte possa essere il primo passo verso la presa di coscienza , da parte del governo centrale, di un lungo calvario vissuto da migranti e siciliani», ha detto ieri Musumeci.