L’appuntamento è per oggi alle 15 a Roma, piazza del Pantheon: le organizzazioni aderenti alla campagna «L’Italia sono anch’io», a sostegno della legge sulla riforma della cittadinanza, si ritrovano per la manifestazione di chiusura di tre settimane di mobilitazione. Ci saranno i bambini di alcunew scuole romane (tra le quali anche la carlo Pisacane), giocolieri, musicisti, gruppi hip hop, sarà una festa colorata come si addice al Carnevale ma, soprattutto, si discuterà dei diritti degli Italiani senza cittadinanza, un movimento fondato nell’ottobre 2016 da giovani di origine straniera e cresciuti in Italia. Le organizzazioni hanno depositato una legge di iniziativa popolare in materia (raccolte oltre 200mila firme) che rivendica il diritto alla cittadinanza per chi abbia almeno un genitore residente in Italia da due anni. Questa è l’ultima legislatura in cui è possibile approvare il testo che, dalla prossima, decadrà. E’ invece in discussione la legge promossa dal Pd, relatrice Doris Lo Moro (una degli scissionisti di Democratici e progressisti): approvata alla Camera il 13 ottobre 2015, il testo è però fermo al Senato da oltre un anno. Il ddl non è quello che il movimento avrebbe voluto, con misure in grado di evitare la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni nella valutazione delle singole richieste di cittadinanza. Ma anche con l’eliminazione della clausola del possesso, da parte di uno dei genitori, della Carta di lungo soggiornante, il cui rilascio è legato al reddito e alle dimensioni dell’abitazione. La riforma in discussione è comunque un primo passo importante: la sua approvazione consentirebbe a circa un milione di giovani di origine straniera di acquisire la cittadinanza italiana. Venerdì scorso si è manifestato a Torino, domenica davanti all’ambasciata italiana a Londra. Oggi, oltre che a Padova e a Roma, sit in davanti al Consolato italiano a San Francisco.