Al G20 via dal summit per la presenza russa. Ue a Kiev: «Vincerete»
Miliziano «separatista» nei pressi di una moschea di Mariupol devastata dalle bombe – Ap
Internazionale

Al G20 via dal summit per la presenza russa. Ue a Kiev: «Vincerete»

Invasione russa dell'Ucraina Protesta dei rappresentanti americani e ucraini. Critica dal Fmi Michel nella capitale: «Putin non riuscirà a dividerci»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 21 aprile 2022

Sempre più distanti gli alleati dell’Ucraina e più in generale il mondo che riportiamo all’interno dell’ampio e vago concette di Occidente e la Russia: ieri al G20 di Washington nel momento dell’intervento dell’emissario russo diversi paesi hanno abbandonato l’incontro, compresa la rappresentanza americana e ucraina e il Commissario Ue, Paolo Gentiloni.

IL MINISTRO ITALIANO dell’economia Franco è invece rimasto, così come i ministri di Germania, Spagna e Francia. Tensioni prevedibili, risultato anche di richieste delle settimane scorse di estromissioni per Mosca. Un clima criticato perfino dalla direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, che ha esortato gli Stati a portare avanti la loro cooperazione in seno al G20, nonostante la guerra in Ucraina. «Nessun Paese – ha detto – può risolvere i suoi problemi da solo. È evidente che la cooperazione debba andare avanti anche se è più difficile cooperare quando ci sono delle tensioni, non è impossibile».

Sul tema dall’Italia si è espresso anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, secondo il quale «Adesso siamo in una fase in cui pensare la fase successiva al conflitto, come si fa ad arrivare a un negoziato e a un cessate il fuoco, che tipo di rapporto avere con la Russia nel domani e quale sarà il futuro del G20. Penso sia una priorità tenere in vita il G20, è ovvio poi che la Russia dovrà pagare per i suoi comportamenti».

MA LA DISTANZA sempre più profonda tra Occidente e Russia, foriera di constatazioni circa l’impossibilità ora come ora di arrivare a un compromesso, è stata sottolineata a suo modo anche dalla visita di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo a Kiev.

Secondo Michel l’Ue vuole fortemente «la vittoria dell’Ucraina e siamo determinati a fare di tutto per sostenere Kiev», come aveva già ribadito, sempre a Kiev, Ursul von der Leyen e come ha specificato lunedì il presidente americano Joe Biden. Michel ha poi spiegato che «Putin non riuscirà a distruggere la sovranità dell’Ucraina e anche a dividere l’Ue. L’ho già detto: prima o poi colpiremo anche il petrolio e il gas russi. Abbiamo già deciso di voler fermare la nostra dipendenza dalla Russia e ci stiamo lavorando».

QUANTO AL DOSSIER UCRAINO e l’ingresso di Kiev nell’Unione europea, «Entro giugno avremo l’opinione della Commissione sullo status dell’Ucraina come Paese candidato all’adesione; dopo che l’Ucraina ha richiesto di diventare uno Stato membro dell’Ue abbiamo incaricato la Commissione a dare un’opinione in pochi giorni mentre di solito ci vogliono otto mesi», ha ricordato Michel riferendosi ai tempi di reazione delle istituzioni Ue alle richieste dei Paesi che aspirano a entrare nell’Unione. Intanto, giunti in una nuova fase della guerra, supportare gli ucraini sulla base delle nuove esigenze belliche (con Mosca che cinge d’assedio il Donbass con la sua artiglieria e bombarda impianti di armi e munizioni ucraine) diventa un priorità per gli alleati di Kiev.

E SUL TEMA IERI è intervenuto anche il cancelliere Scholz, più volte al centro di critiche da parte dei funzionari ucraini sul tentativo di «stare in mezzo» specie per quanto riguarda la dipendenza tedesca dal gas russo. La Germania – ha detto Olaf Scholz, riportato dall’emittente televisiva Ard – continuerà a sostenere con aiuti finanziari e militari l’Ucraina, impegnata a respingere l’invasione russa. L’obiettivo è addestrare l’esercito ucraino in modo che possa difendersi dall’attacco russo».

Il missile balistico intercontinentale russo Sarmat in fase di lancio, foto Ap

SUL FRONTE RUSSO, infine, ieri Putin ha affermato che la Russia ha condotto con successo un lancio di prova del missile balistico intercontinentale Sarmat, indicandolo come un potenziale ammonimento per chi «cerca di minacciarci»; nonostante questa sicurezza ostentata, secondo Bloomberg, invece, un piccolo ma crescente numero di importanti addetti ai lavori del Cremlino starebbe mettendo in dubbio la decisione di invadere l’Ucraina.

Alcuni esperti del Cremlino «ritengono che l’invasione russa dell’Ucraina sia stato un errore catastrofico che riporterà il paese indietro di anni».

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