L’ultima volta che ci eravamo incrociati sui sentieri di «Alias Comics», a inizio giugno, Gabriele Di Benedetto alias AkaB si era raccomandato che le storie di Progetto Stigma fossero ben valorizzate negli editoriali e negli strilli del giornale. Nel tritacarne di quei momenti, nessuno poteva immaginare che non ci saremmo più ritrovati: l’idea era di incontrarsi e chiacchierare davanti a una tisana a Lucca 2019. Adesso, la tisana bisognerà sorbirsela in solitudine.

PERCHÉ Gabriele Di Benedetto se n’è andato alla vigilia del Ferragosto 2019. Un gran peccato, perdersi i fumetti che AkaB avrebbe realizzato da qui in poi. Perché negli ultimi anni, il pur prolifico sceneggiatore e disegnatore (e pittore, ed editor e filmaker e flaneur…) classe 1976 sembrava aver finalmente trovato la «quadra» delle proprie tensioni creative dopo decine di imprese in gruppo e in solitaria. Come dichiarato in un’intervista a «il cineocchio.it», «C’è questa assurda idea per cui il più stronzo degli scrittori è uno scrittore e quindi va al Salone del Libro e gli possiamo anche chiedere un’opinione su qualcosa, visto il suo ruolo, mentre il fumettista, anche il più bravo, fa solo i disegnetti». La soluzione: «Spiegare all’universo che chi scrive e disegna fumetti fa il triplo del lavoro di uno scrittore (…) Avendo frequentato vari ambienti, dalle gallerie d’arte agli street artist, ti assicuro che le idee nella testa dei fumettisti più interessanti valgono 10 volte quelle sentite in quegli ambienti».

RESTANO i progetti in lavorazione, forse destinati a trovare compimento attraverso il lavoro degli amici e colleghi più assidui. Un gruppo di lavoro da vertigine, vera e propria «squadra dei sogni» del fumetto indipendente, si spera destinata a raccogliere l’eredità di AkaB. Una trentina di viaggi fra i generi, tra cui il recente, magnifico Iron Kobra disegnato da Andrea Mozzato/Officina Infernale e dedicato a un super-eroe impegnato in una corsa perenne e affannosa; tre lungometraggi, tra cui Mattatoio, selezionato alla sessantesima Mostra internazionale del cinema di Venezia nel 2003.

Soprattutto, un’avventura umana caratterizzata da una continua volontà di misurarsi con l’altro da sé, di crescere attraverso le prove dell’esistenza, di cui i fumetti e le altre forme di espressione artistica che Di Benedetto ha sferzato fin dal suo esordio d’inizio Anni ’90 con Shok Studio esibivano le cicatrici con fierezza. È notizia di queste ore che il 14 agosto 2019 la terra è stata investita dall’onda gravitazionale generata dallo sprofondo di una stella dentro un buco nero. Un clamoroso caso di serendipità, che probabilmente AkaB avrebbe apprezzato.