«Io non so in quale pacchetto di contrattazioni tra Pd e Ncd rientrano le unioni civili, ma è vergognoso trattare i diritti acquisiti sulla pelle delle persone». Il senatore 5 Stelle Alberto Airola guarda con preoccupazione ai ritardi con cui in Senato procede l’esame del ddl Cirinnà. Ieri la commissione Bilancio di palazzo Madama avrebbe dovuto esprimere il suo parere consentendo alla commissione Giustizia di avviare l’esame del testo, cosa che però, almeno fino a ieri sera non era avvenuta. Un ritardo che va a sommarsi a quello con cui è arrivata la relazione del Mef sui costi del provvedimento e che rischia di far slittare ulteriormente l’approvazione del ddl.

Il ddl Cirinnà rischia di finire impantanato e di non vedere mai la luce?
E’ molto probabile, come è successo con l’omofobia e come succede in genere con le tematiche sensibili ai diritti civili. Poi alcune leggi siamo riusciti a sbloccarle dalla palude e altre no. Mi riferisco ad esempio al divorzio breve, sul quale non sono riusciti a opporsi più di tanto e per il quale si è creata una maggioranza alternativa. Cosa succederà adesso dipende molto dal Pd.

La capigruppo ha calendarizzato il provvedimento per l’aula dal 3 al 7 agosto, ma in commissione Giustizia ci sono più di duemila emendamenti ad attenderlo.
Per le riforme costituzionali ce l’hanno fatto il che dimostra che quando vogliono fare qualcosa non ci sono problemi. Mi sembra di capire che ci siano dei problemi nella maggioranza. Noi riteniamo che le unioni civili siano prioritarie visto che sono decenni che si aspetta questo provvedimento, quindi anche con i 2000 emendamenti ci si può sbrigare. Abbiamo assicurato i nostri voti fatta salva l’integrità dei diritti, già minimi, che vengono garantiti con il ddl, perché se si andasse a un ulteriore impoverimento del testo non lo voteremmo, come ci chiedono tutte le associazioni. E’ meglio non avere una legge piuttosto che una brutta legge.

Tra le tante obiezioni del Ncd ci sono anche quelle relative ai costi, in particolare per la reversibilità della pensione. Sacconi ha chiesto al Mef di calcolare gli effetti del provvedimento uan volta a regime.
Senta, io sono convivente da venti anni. Se decine di migliaia di coppie chiedessero di colpo di sposarsi cosa dovrebbero fare, chiedere il permesso al bilancio? Capisce che è un’obiezione strumentale. A parte questo stiamo parlando di pochi milioni di euro. E’ chiaro che si tratta di un’opposizione politica, così come tutte le argomentazioni che tira fuori il nuovo centrodestra, come parlare di un ddl che rovina le famiglie, di affitto dell’utero…

O di matrimonio camuffato. E’ questo il ddl Cirinnà?
E’ un provvedimento che mira a raggiungere quasi tutti i diritti riconosciuti dal matrimonio senza però poter usare mai la parola matrimonio, perché sarebbe una bestemmia. E questo che indigna, il fatto che in Italia si ragiona con ipocrisia. Così come le argomentazioni di chi sostiene che questo il mette in discussione la famiglia naturale. La famiglia naturale è stata messa in crisi dalle politiche economiche, sociali e culturali fatte dai governi degli ultimi venti anni. E Giovanardi ha votato le leggi che hanno distrutto il tessuto sociale, come il pareggio di bilancio, la legge Fornero e il jobs Act. Qundi non venissero a raccontare stupidaggini, perché non si sottraggono aiuti alle famiglie che ne hanno bisogno riconoscendo al centomillesima famiglia arcobaleno.

Maggioranza alternativa?
M5S, Sel e Pd hanno i voti per approvare subito al legge. Sul blog gli iscritti hanno ratificato la legge con l’85% dei viti a favore, quindi noi siamo in una botte di ferro. Ma è assurdo che ci si riduca a votare tremila cose sempre nelle ultime due settimane prima della chiusura estiva, quando durante tutto l’anno lavoriamo tre giorni a settimana.