«Intorno al ddl Cirinnà c’è da tempo un clima di intolleranza un po’ strano. Ogni tentativo di mediazione fatto finora è stato ignorato E ogni volta chi si opponeva al testo ha alzato la posta in gioco. Stiamo parlando di una legge che rappresenta già il minimo sindacale, se verrà impoverita ulteriormente dubito che potremo votarla». Il senatore grillino Alberto Airola ha seguito fin dall’inizio l’iter del ddl Cirinnà, convincendo anche i suoi colleghi più scettici delle opportunità offerta dalla legge sulle unioni civili.

Senatore Airola, il ddl sulle unioni civili rischia di essere stravolto?
Si stanno alternando varie versioni, proprio in questi minuti, Si dice che verrà tolta la stepchild adoption, via anche ogni riferimento al codice civile. Siamo di fronte a un escalation politica per cercare di evitare che il testo passi completo, ma non è detto che questo avvenga. Spero ancora nel voto dell’aula, voglio essere ottimista e penso che questi tentativi si possano ancora fermare. Come M5S restiamo del parere che abbiamo sempre esposto, ovvero che il ddl Cirinnà rappresenta il minimo accettabile e non si può impoverire ulteriormente. Andare a depauperare ancora questo testo diventa pericoloso. Già potrebbero esserci dei profili di incostituzionalità per la disparità di trattamento tra coppie eterosessuali e omosessuali.

Ma se questo dovesse accadere, se il testo venisse modificato il M5S voterebbe lo stesso la legge?
Dipende da che tipo di legge ci troveremmo davanti, ma sono molto scettico. Politicamente è importante tenere la barra dritta, perché siamo in un momento in cui questo testo che, ripeto, rappresenta comunque il minimo sindacale, può passare. Poi c’è una riflessione da fare.

Prego
Se salta l’articolo 5 c’è tutta una fetta di cittadini che aspettano da anni di vedere riconosciuto il proprio rapporto e non hanno figli. Loro forse un riconoscimento lo vorrebbero. Però io non posso fasciarmi la testa prima ancora di sapere cosa accadrà. Sicuramente se passano delle norme che limitano, che abbassano le garanzie attualmente previste dal ddl Cirinnà per le coppie omosessuali, come ad esempio l’affido rafforzato di cui si parla, noi non ce la sentiamo di votarlo. Anche perché sarebbe un testo molto difforme da quello che abbiamo fatto ratificare on-line dai nostri iscritti. Se invece si lasciano liberi i giudici di scegliere quale istituto usare, in base ai criteri che adottano per tutelare l’interesse del minore, allora sarebbe il caso di rifletterci, ma non possiamo certo decidere adesso. Vedremo che testo arriverà in aula. Come 5 stelle siano stati attenti a mantenere la massima integrità dei diritti riconosciuti dalla legge e penso che come è passato il divorzio breve forse con il Pd si potrebbe votare anche i ddl Cirinnà. Certo, dopo Renzi sventolerà la sua bandierina, ma per noi l’importante è colmare un vuoto legislativo non più sostenibile.

Come vede le difficoltà interne al Pd su questo tema?
C’è un clima di intolleranza un po’ strano. Abbiamo votato in commissione Giustizia la definizione di «specifica formazione sociale» proprio nella speranza di trovare un punto di mediazione, smorzando così le polemiche intorno alla possibilità che le unioni civili fossero troppo simili al matrimonio. Lo abbiamo fatto per tacitare i più insofferenti, ma non è cambiato nulla. Hanno rialzato la posta, perché adesso non gli basta più neanche quello, adesso bisogna togliere anche i riferimenti al codice civile. Che è una cosa assurda e grave, allora si che la legge diventa incostituzionale.

Il Pd teme che voi possiate votare contro il ddl Cirinnà come vendetta per le polemiche sorte intorno al caso Quarto.
Non c’è assolutamente questo rischio. E’ un modo di pensare del Pd perché probabilmente loro si comportano così, ma noi no. Noi non speculiamo e non facciamo ricatti sui cittadini. Altrimenti diventa la solita guerra tra partiti, mentre queste sono questioni che vanne gestite in ben altra maniera e con ben altra responsabilità etica e politica.

Il M5S sarà compatto nel voto? Siete in 35, possibile che nessuno abbia dei dubbi?
Se la legge non verrà modificata tutti i miei colleghi al senato la voteranno, quindi confermo i 35 voti. Certo, in questi mesi ci sono state delle domande, questo sì, anche perché contro il ddl Cirinnà c’è stata una campagna mediatica fortissima. ma ho chiarito i dubbi espressi da alcuni colleghi, è bastato spiegare che questa legge serve anche a tutelare i minori. Non stiamo accontentando un egoismo, ma stiamo lavorando nell’interesse del minore. Come spiega l’appello di Zagrelbesky e di altri 400 tra giuristi, avvocati, giudici dei tribunale minorili: tutti chiedono la stessa cosa. Se si spiega questo, le persone che non sono in malafede e che non hanno altri interessi lo capiscono.