Resta alto l’allarme per la situazione di Air Italy. I 1.450 lavoratori dell’azienda in liquidazione in bonis da mercoledì si sono riuniti in assemblea contemporaneamente ad Olbia e a Malpensa per far sentire la loro voce, assicurando di essere pronti a tutto per scongiurare i licenziamenti e chiedendo alla politica una soluzione di sistema. L’azienda intanto continua a smentire di aver inviato le lettere di licenziamento, ma l’attesa è tutta per le prossime mosse del governo: la ministra dei trasporti De Micheli, che ha chiesto ai liquidatori di cambiare la procedura, incontrerà oggi il governatore della Sardegna Christian Solinas – che punta a salvare la compagnia entrando direttamente nel capitale, come fece la Corsica tre anni fa, con l’aiuto di Qatar airways – mentre giovedì il tavolo sarà con i sindacati e le Regioni Sardegna e Lombardia. Ancora da definire la data dell’incontro con la proprietà di Aga Khan e Qatar airways.

A Olbia – 500 dipendenti – dopo il presidio «in nero» di domenica, il personale ha attivato un presidio permanente nell’hangar aziendale adiacente all’aerostazione. Due le questioni che sono state affrontare nell’assemblea dei lavoratori: le richieste da presentare oggi ai capi gruppo del Consiglio regionale in occasione della seduta dedicata alla crisi di Air Italy e la fattibilità della trasferta di una delegazione a Roma giovedì.

A Malpensa – 900 dipendenti – invece corteo interno delle assistenti di volo e personale di terra di Air Italy. «La cosa più grave è il tradimento della politica – ha detto in assemblea il segretario generale della Filt-Cgil di Varese Luigi Liguori – che ha sottoscritto nel 2016 un impegno preciso, nel quale i lavoratori lasciavano in campo molto di se stessi in cambio di un rilancio da parte degli azionisti. Poi, partendo da piani sbagliati, sono mancate in questi anni le risorse. C’erano nel piano 50 aeromobili e 10 milioni di passeggeri, ma non è stato realizzato. Da più di anno a tutti i livelli stiamo sollecitando la politica – ha scandito Liguori – l’ultima lettera è di 20 giorni fa». «Il 25 febbraio Air Italy sarà nostro malgrado la reginetta dello sciopero nazionale – ha detto Rosario Caciuottolo della Uilt-Uil – : al peggio non c’è mai limite e persino in Alitalia sono rimasti a bocca aperta dopo aver sentito il trattamento che ci hanno riservato».
Proprio Alitalia ieri ha annunciato che chiude due rotte a lungo raggio da aprile (Seul e Santiago) e di tre aerei.