Il documento presentato ieri dall’Agis al ministro dei Beni culturali Franceschini, e che attualmente è al vaglio del governo e del comitato tecnico-scientifico «contiene – spiega il presidente Agis Carlo Fontana in una conferenza via web che coinvolge tutti i rappresentanti di categoria, da Federvivo ad Anec- le linee guida per poter riaprire in sicurezza tutti i luoghi dello spettacolo», dai teatri ai cinema.

Intitolato Lo spettacolo in Italia nella Fase 2, il documento richiede innanzitutto un calendario di ripresa delle attività di spettacolo dal vivo e delle proiezioni: «Sarebbe importante – sottolinea il presidente di Anfols Francesco Giambrone – cominciare ad avere un orizzonte temporale, sinora siamo andati avanti di 15 giorni in 15 giorni, e c’è molto smarrimento nel nostro mondo». Un calendario che tenga naturalmente conto della differenziazione fra spettacolo all’aperto – «che potrebbe rianimare la prossima estate», dice il presidente di Federvivo FilippoFonsatti – e quelli al chiuso. Fra gli spettacoli all’aperto ci sono anche le arene estive che, come spiega il presidente Fice Domenico Dinoia, potrebbero «rappresentare un momento sperimentale, anche per riallacciare il rapporto con il pubblico». I drive-in di cui si è tanto parlato in questi giorni invece « a differenza delle arene non sono mai stati una forma di cinema estivo nel nostro paese».

MA ANCHE per quanto riguarda lo spettacolo al chiuso viene fatta una differenziazione fra le attività aperte al pubblico e quelle produttive che, come sottolinea il direttore musicale dell’Opera di Roma Daniele Gatti, potrebbero riprendere molto prima degli spettacoli, analogamente ai set cinematografici che da Dpcm potranno ricominciare a lavorare dal 4 maggio. Il documento Agis richiede dunque una «rimozione sollecita» della sospensione di queste attività produttive, di cui stila l’elenco: dai processi amministrativi e gestionali, e quelli di biglietteria e relazione col pubblico, alla costruzione di apparati scenotecnici.

NEL DOCUMENTO si elencano poi le misure di sicurezza che potranno essere messe in atto quando sarà possibile riprendere la vera e propria attività dal vivo, dalla collocazione a scacchiera per mantenere la distanza interpersonale fra spettatori alla distribuzione dei dispositivi di protezione come le mascherine. In attesa dell’arrivo di questa fase occorre però anche potenziare la proposta in streaming o attraverso canali televisivi, magari immaginando – come ipotizza Gatti – di consentire l’accesso dei musicisti ai teatri, nel rispetto delle misure di sicurezza, per dei brevi concerti da seguire in streaming.
E una sezione del documento è dedicata agli interventi di sostegno pubblici necessari alla ripartenza: per la copertura dei costi per l’adeguamento delle strutture alle misure di sicurezza e per compensare i minori introiti dovuti a un pubblico più ristretto.