Quale è l’indirizzo dell’Unione europea? Per lo spionaggio statunitense è in Germania. In pochi giorni, è stata scoperta a Berlino una seconda spia che lavorava per la Cia. Questa volta si tratta di un agente doppio, un tedesco che lavora per il ministero della Difesa. Un caso “ancora più serio del precedente”, cioè di un primo agente doppio scoperto e arrestato all’inizio di luglio, a Pullach alla periferia di Monaco di Baviera, dove lavorava alla sede dei servizi segreti tedeschi. L’agente, di 31 anni di età, aveva ottenuto 25mila euro in due anni per fornire a Washington più di 200 documenti. In particolare, ultimamente, avrebbe consegnato i risultati della commissione d’inchiesta del parlamento tedesco sullo spionaggio degli americani della Nsa, un caso rivelato un anno fa dall’ex analista Usa Edward Snowden. Questa inchiesta aveva rivelato che anche il cellulare di Angela Merkel era stato intercettato. Il caso aveva causato forti tensioni diplomatiche tra Berlino e Washington, ora aggravate con le rivelazioni degli ultimi giorni.

Martedi’ sera c’è stata una spiegazione tra il direttore della Cia, John Brennan, e il coordinatore dei servizi segreti alla Cancelleria, Dieter Fritsche, che è stato incaricato da Merkel di mettere ordine nell’istituzione. Angela Merkel, dalla Cina, di fronte alla scoperta del primo agente doppio, aveva reagito: “se i fatti si confermano, contraddicono chiaramente cio’ che considero un rapporto di fiducia tra partner”. Più o meno le stesse parole usate un anno fa quando era stato scoperto lo spionaggio del cellulare. Poi, in un incontro di Obama, sembrava esserci stato un chiarimento. Adesso le reazioni sono ancora più irritate. L’ambasciatore Usa in Germania è stato convocato per spiegazioni al ministero degli esteri. “Non è una cosa da poco”, ha commentato il capo della diplomazia tedesca, Frank-Walter Steinmeier. Il ministro degli interni, Thomas de Mazière, ha chiesto agli Usa una “risposta chiara e rapida”. Reazioni anche al parlamento, che ha subito lo spionaggio dei risultati della commissione sulle azioni di un anno fa. Per il presidente del gruppo Spd, Thomas Oppermann, c’è stata “un attacco inaudito alla nostra libertà parlamentare”.

L’opinione pubblica tedesca, secondo un sondaggio auspica al 57% un’indipendenza maggiore nei confronti del partner Usa. Ma Angela Merkel non sembra intenzionata a strafare. Difatti, la cancelliera, malgrado la tensione, si è precipitata a dire che il caso dello spionaggio non dovrebbe avere conseguenze sullo svolgimento dei negoziati sul Ttip (il trattato transatlantico di libero commercio). Dagli Usa, per il momento, non ci sono grandi aperture. Hillary Clinton, di passaggio anche a Berlino per presentare il suo ultimo libro in vista di un’eventuale candidatura per la Casa bianca, ha prima messo le mani avanti sostenendo che bisogna avere conferme più precise del caso, per poi affermare che, se occupasse in questo momento un posto di responsabilità (è stata segretaria di stato), non firmerebbe “mai” un accordo di non spionaggio con la Germania, come chiede Berlino.

L’esistenza del primo agente doppio è stata scoperta come in un giallo uscito dalla fantasia di Le Carré. L’agente, che aveva avuto successo con gli americani, aveva pensato bene di offrire un servizio analogo anche ai russi. Alla fine del maggio scorso, aveva cosi’ scritto una mail al consolato russo di Monaco. Ma questa mail era stata intercettata dai servizi segreti tedeschi.