Si prospetta il ballottaggio dopo le elezioni presidenziali afghane del 5 aprile scorso. Secondo i dati preliminari annunciati dalla «Commissione elettorale indipendente afghana», l’ex ministro afghano degli Esteri Abdullah Abdullah sarebbe in testa con il 44,9% dei voti, mentre il principale sfidante, l’ex ministro delle Finanze Ashraf Ghani, ha raccolto il 31,5% delle preferenze.

Se il risultato dovesse essere confermato, Abdullah non avrebbe superato la soglia del 50% necessaria per evitare il ballottaggio e salire alla presidenza come successore di Hamid Karzai, al potere dal 2001. Stando ai dati annunciati dal capo dell’Iec, Mohammad Yusuf Nuristani, l’altro ex numero uno della diplomazia afghana Zalmai Rassoul ha ottenuto l’11,5% dei voti, mentre Abdul Rasul Sayyaf si è fermato al 7,1%. I dati non sono da considerarsi ancora ufficiali, perché dovranno passare al vaglio della Commissione indipendente per i reclami elettorali (Iecc). Il presidente della Iec, Ahmad Yousuf Nuristani, ha dichiarato che «osservando questi risultati, l’elezione presidenziale si avvia ad un secondo round».

L’ex ministro degli Esteri Abdullah si trova in una posizione favorevole in vista di un eventuale ballottaggio che, in linea di principio dovrebbe svolgersi entro la fine di maggio. Da parte sua l’ex ministro delle Finanze, Ghani con il suo 31,5% deve valutare se avventurarsi in una seconda campagna elettorale, o concedere la vittoria al suo avversario. Al terzo posto fra gli otto candidati si trova l’ex ministro degli Esteri Zalmai Rassoul che, nonostante godesse dei favori del capo dello Stato uscente, si è fermato ad un 11,5% che gli permette solo di provare a giocare da ago della bilancia.