Ieri il presidente della Camera Roberto Fico, autore del congelamento dei rapporti tra Montecitorio e parlamento egiziano, ha salutato con favore la risoluzione approvata giovedì dall’Europarlamento: «Sono felice che oggi il Parlamento europeo abbia adottato una risoluzione che afferma con forza la necessità di raggiungere la verità sul sequestro, la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni. L’Europa tutta vuole questa verità».

Non proprio tutta: non sembrano particolarmente interessate le aziende europee che dalla fiera militare egiziana (dal 3 al 5 dicembre a New Cairo) sono uscite con in tasca contratti per la vendita di armi al regime egiziano.

Come riporta il sito della Egypt Expo Defence, Il Cairo ha siglato accordi con la francese Naval Group per la manutenzione delle navi dell’esercito egiziano; con Actia e Thales Group (sempre francesi) per stazioni satellitari e – di nuovo Parigi – con Dassault Aviation che fornirà pezzi di ricambio per i jet Rafale. La portoghese Eid venderà sistemi di comunicazione interna.

E c’è l’Italia, rappresentata alla fiera da Beretta, Fincantieri, G&G, Iveco, Leonardo, Telegi e Tesylab, tra le altre. Leonardo ha firmato un contratto per la vendita di radar per la difesa.