Ora qualcuno, ad Adro, tirerà un sospiro di sollievo. La magistratura di Brescia ha sequestrato la “ditta dei veleni” del paesino leghista, la Vallesabbia Servizi, un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi liquidi che fino a pochi anni fa era di proprietà del sindaco Oscar Lancini. L’anno scorso lo stabilimento aveva riaperto i cancelli dopo un ardito passaggio societario: ceduta all’asta fallimentare all’unica offerente, la Vallesabbia Servizi, ditta in cui il fratello del sindaco era – e forse è tuttora – direttore tecnico. 

Il caso era stato sollevato in un’inchiesta de il manifestoe nel gennaio del 2013 e il circolo di Legambiente “Ilaria Alpi” di Erbusco aveva presentato un esposto alla Procura di Brescia chiedendo il sequestro dell’azienda. 

Appena riavviata l’attività di smaltimento della ex Elg (Eredi Lancini Giancarlo) negli uffici del Comune di Adro erano giunte numerose denunce per le esalazioni tossiche e i miasmi, che hanno provocato alcuni malori agli abitanti vicini. Il primo cittadino di Adro però, responsabile della salute pubblica, è anche l’ex proprietario dello stabilimento. Al tavolo tecnico in cui si è decisa la riapertura dell’impianto, nell’estate del 2012, il Comune dei “soli delle Alpi” è l’unico ente a non essersi presentato: dettagli che hanno incuriosito gli investigatori. L’amministratore della ditta è indagato per smaltimento illecito di rifiuti e i carabinieri hanno prelevato la documentazione presente nell’azienda. L’indagine potrebbe riservare altre sorprese.